(Gazzetta dello Sport) Questa Champions vede la Roma incassare circa 100 milioni, cioè 81-82 dalla Uefa e circa 18 dal botteghino, santificato anche dal record d’incasso della storia del calcio italiano fatto registrare mercoledì scorso contro il Liverpool (5,5 milioni). Insomma, se gli ultimi paletti imposti dal «financial fair play» (a fine maggio arriveranno le possibili sanzioni per lo sforamento) non consentono ancora di parlare d’ingresso nell’epoca delle vacche grasse, di sicuro rispetto alla scorsa estate – quella delle cessioni di Salah, Rüdiger e Paredes – pare trascorsa un’era geologica. Per questo capitan De Rossi, mercoledì, ha già tracciato le linee di un possibile futuro: «Il prossimo anno dobbiamo rifare la Champions e provare a vincerla perché non siamo tanto più scarsi degli altri, anzi. Per la dimensione della Roma, queste semifinali devono arrivare una volta ogni 3 anni, non ogni 30. Questa starà a chi rimarrà il prossimo anno, starà alla società fare una squadra ancora più forte. L’importante è che rimanga con questa intelaiatura, con giocatori forti che ti possono far continuare a sognare anche in campionato. Questa Roma non deve stare a venti punti dalla Juve e dal Napoli». Per questo il d.s. Monchi da settimane si sta già muovendo. con una certezza di fondo: da quando la Roma ha eliminato il Barcellona fare trattative è diventato per certi versi più facile. Il motivo è chiaro: un cammino del genere ha fatto diventare quella giallorossa una piazza appetita. È come se il cammino in Champions avesse lanciato un messaggio al mondo del calcio: a Roma non si partecipa soltanto, ma si può anche vincere.
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