Due partite e tre gironi danteschi: il Paradiso della Champions, il Purgatorio dell’Europa League e l’Inferno senza coppe o tutt’al più con i temuti preliminari. L’Endgame europeo della Roma è vicino, ma le sorti del futuro giallorosso non sono più nelle mani di Dzeko e compagni. Colpa di una stagione iniziata male e condotta peggio dalla coppia Monchi-Di Francesco, e rimessa a fatica in piedi da Ranieri. Col tecnico romano in 10 partite sono arrivate 5 vittorie e 3 pareggi, una media da quarto posto. Ora ervono 6 punti (con Sassuolo e Parma) e poi pregare. Perché davanti a sé la Roma ha Atalanta e Milan per l’ultimo biglietto Champions.
CHAMPIONS Serve un mezzo miracolo. Dando per scontate le due vittorie della Roma bisogna sperare in due passi falsi dell’Atalanta con Juve (a Torino) e Sassuolo. Ai bergamaschi bastano tre punti per avere la meglio sulla Roma visto che in caso di arrivo a pari punti conservano una migliore differenza reti (29 a 17) mentre per superare il Milan ne servono quattro visto che negli scontri diretti i rossoneri sono in vantaggio con le due contendenti. Gattuso, infatti, non dovrebbe avere problemi a fare 6 punti contro il Frosinone già retrocesso e con la Spal già salva.
EUROPA LEAGUE Passiamo all’ipotesi più probabile. Quella che vede la Roma tra il 6° e il 7° posto. L’Italia ha 3 slot. Due squadre andranno ai gironi, mentre l’altra dovrà passare dagli spareggi, che cominceranno a fine luglio. Se la Roma chiudesse al sesto posto dietro a Milan e Atalanta, e la Lazio dovesse vincere la Coppa Italia, ai gironi di ci andrebbero i biancocelesti mentre gli spareggi toccherebbero ai giallorossi. In caso contrario niente preliminari e accesso diretto alla prima fascia. Ma c’è pure lo spettro dell’anno sabbatico. Se la Roma dovesse sbagliare una delle due prossime partite, infatti, Lazio e Torino (impegnate all’ultima nello scontro diretto) potrebbero superarla.
(Leggo – F. Balzani)
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