Due partite con l’Austria Vienna, due polizze per un percorso sereno. Meglio prenderla sul serio, questa coppa. Da subito, come ha spiegato Federico Fazio: «Se ci qualifichiamo in anticipo, possiamo stare tranquilli nelle ultime partite quando giocheremo anche in condizioni climatiche difficili, come in Romania». Se la Roma passa il doppio ostacolo a punteggio pieno, si scrollerà di dosso l’avversario in classifica e con ogni probabilità vincerà il girone.
DENARO – Cosa comporta arrivare primi? Intanto un riconoscimento economico. Per niente paragonabile alla Champions League, che infatti costerà 30-35 milioni di mancati ricavi a causa della dolorosa sconfitta di agosto contro il Porto, ma comunque degno di essere incamerato. La Roma ha già incassato 2,6 milioni per la partecipazione alla fase a gironi, più 360.000 euro per la vittoria contro l’Astra Giurgiu e 120.000 per il pareggio a Plzen. Siamo dunque intorno ai 3 milioni di euro. Vincendo le prossime quattro partite, e quindi il girone, Spalletti garantirebbe alla sua società non solo un altro milione e mezzo di premi-gara, ma anche un ulteriore bonus di 600.000 euro che spetta alle prime classificate di ogni gruppo di Europa League e un gettone di 500.000 euro che vale come benvenuto ai sedicesimi di finale. A questi vanno poi aggiunti gli incassi da botteghino – finora scarsi, in verità – e del market pool, la famosa fetta di mercato che l’Uefa distribuisce tra le varie nazioni a seconda del numero di partecipanti. Siamo già arrivati a una cifra di circa 6-7 milioni di euro, all inclusive: il prezzo di un buon centrocampista da inserire in organico nella finestra trasferimenti di gennaio.
FUTURO – Ma quello che più conta, dopo aver vinto il girone, è l’atterraggio morbido alla fase a eliminazione diretta, che alza il livello di competitività dal momento che ospita le otto terze dei gironi di Champions. Un accoppiamento più facile spalanca la prospettiva di progredire nel torneo e quindi di guadagnare altri soldi. Nei sedicesimi le prime dei dodici gironi non si possono affrontare: quindi eventuali accoppiamenti con squadre tipo Manchester United (se risalirà la classifica…), Zenit San Pietroburgo, Shakhtar Donetsk, Villarreal e Fiorentina sarebbero scongiurati. Ma sarebbero evitate anche le quattro migliori, per ranking Uefa, tra le retrocesse dalla Champions. Nel sorteggio la Roma, se prima, pescherebbe una delle seconde dei gironi di Europa League (sperando che tra loro, appunto, non ci sia il Manchester United…) oppure una delle quattro peggiori provenienti dalla Champions. Osservando la situazione di classifica dei gironi di adesso, sarebbe ad esempio esclusa una rivincita con il Porto, oggi terzo nel gruppo G, visto l’alto ranking che permetterebbe ai dragoni di nuotare tra le teste di serie.
CORSA – Con il passare dei turni, le ricompense aumentano. Di soli premi Uefa sono in palio 750.000 euro per chi raggiunge gli ottavi, 1 milione per i quarti, 1,6 milioni per le semifinali, 3,5 per la finale, 6,5 per la coppa. Che a meno di clamorosi intrecci offre un lasciapassare per la prossima Champions League, oltre al prestigio di un trofeo internazionale che alla Roma manca dal 1961. Il Siviglia campione del torneo lo scorso anno ha contabilizzato circa 20 milioni a cui si devono aggiungerei i circa 50 per la promozione in Champions. Mica male.
(Corriere dello Sport – R. Maida)
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