Tammy Abraham

NOTIZIE AS ROMA VITESSE ABRAHAMTammy Abraham manda baci verso il cielo, poi verso gli spalti dove sono tutti pazzi di lui. E dopo ancora si tocca il cuore, dove c’è lo stemma: batte la mano destra sul petto, come a voler dire al mondo che Roma è diventata parte della sua anima da guerriero, scrive il Corriere dello Sport.

La sente dentro, la vive dentro. E con orgoglio rivendica il carattere suo e della squadra: «Abbiamo lottato, era una squadra difficile il Vitesse: l’avete visto anche all’andata». Abraham non smette mai di crederci e finisce per trascinare tutti i compagni, anche quando sembra finita e i fischi coprono gli applausi. Nell’intervista post partita gli viene da sorridere: sa che il 21° gol della sua annata (il settimo in Conference League) è arrivato al termine di una partita giocata male dalla Roma, ma che potrà cambiare il volto della stagione a 72 ore dal derby. 

«Questa vittoria è importante per noi e per il pubblico – le parole del centravanti a fine gara – Siamo tutti campioni e sappiamo che non è stata la nostra migliore partita. Ma abbiamo fatto gol e ci siamo presi i quarti di finale: questo contava. Non c’è niente di meglio che chiudere una partita così, correndo sotto la Sud per festeggiare».

Abraham è stato l’ultimo a lasciare il campo dopo il giro d’onore sulle note di “Grazie Roma”. Non avrebbe mai voluto abbandonarlo, probabilmente, per assorbire fino in fondo l’energia dei 40 mila romanisti. Prima di tornare negli spogliatoi, ha lanciato la maglia al ragazzo che nella parte bassa della Tribuna Montemario si presenta ogni volta con lo stendardo al motto di “Tammy tre punti“. «Ora un sorteggio con il Leicester? Non importa. Chiunque uscirà dobbiamo essere pronti ad affrontarlo. Vogliamo arrivare fino in fondo in questa competizione». 

Per l’inglese è stata una serata storica, in tutti i sensi: con il guizzo al 91′ ha agganciato Gabriel Batistuta e Vincenzo Montella nella speciale classifica dei bomber romanisti alla loro prima stagione nella Capitale. Il Re Leone e l’Aeroplanino si fermarono entrambi a 21. «Certo che lo sapevo – ha ammesso – tutti i tifosi me lo hanno ricordato su Instagram e io volevo fortemente questo gol. Quando sono venuti qui l’obiettivo era segnare tanto per aiutare la squadra. Ci sto riuscendo».

Abraham, il cittadino inglese che ha segnato di più dopo Harry Kane (22 volte) tra quelli che militano nei top cinque campionati europei, avrà altre 9 partite di campionato (e spera ovviamente altre 5 di coppa, significherebbe aver raggiunto la finale di Tirana) per superare i due attaccanti del terzo scudetto. E per andare a prendere lassù addirittura Rodolfo Volk, che chiuse la stagione 1928-29 nella Roma con 24 centri. Con la stracittadina di domenica Abraham toccherà quota 40 presenze stagionali: vorrebbe celebrarle, ovviamente, con un’altra perla. «Saremo pronti, sarò pronto» promette. 

Poi arriverà la nazionale. Il Ct Southgate l’ha convocato per le due amichevoli di Wembley contro la Svizzera (sabato 26 marzo) e la Costa d’Avorio (martedì 29 marzo). «Siamo un po’ stanchi per le tante partite. Ma questo è il calcio, uno sport sempre più fisico».



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