Rassegna stampa
Roma, il maghetto Le Fée jolly per De Rossi. Ghisolfi: “E’ un buon acquisto”
CALCIOMERCATO AS ROMA LE FEE – Giudicare Le Fée dai numeri – 0 gol e 1 assist – della sua ultima stagione al Rennes, non gli rende giustizia. Perché basterebbe tornare indietro di un anno e le 5 reti (una delle quali nella clamorosa vittoria per 3-1 sul campo del Psg) e altrettanti assist al Lorient, regalerebbero un’altra percezione di questo ragazzo classe 2000, nato e cresciuto nelle giovanili del club bretone, scrive Il Messaggero.
Zozo il maghetto, come è soprannominato in patria, è il calciatore destinato a cambiare il passo del centrocampo della Roma, compassato e monocorde. Ha come punti di riferimento calcistici Iniesta e De Jong e questo dovrebbe lasciar intendere che tipo di calcio predilige.
Calciatore dall’infanzia difficile (la mamma Katia lo ha cresciuto praticamente da sola, donandogli anche il cognome visto che il papà era in carcere per reati violenti prima di togliersi la vita nel 2021) che fa della tecnica e della rapidità i suoi punti di forza, Le Fée, destro naturale che sa calciare anche con il mancino, è uno che non si spaventa quando è sotto pressione e gli viene consegnato il pallone dai compagni.
Chi pensa per i suoi trascorsi da trequartista possa essere un regista, non lo ha inquadrato a pieno. Può farlo, per carità, ma Enzo è perlopiù una mezzala e paradossalmente – visto il fisico non certo da corazziere (173 centimetri) – un mediano (127 i palloni recuperati nell’ultima Ligue 1 ai quali vanno aggiunti i 35 contrasti vinti) dai piedi buoni. È in possesso di un dinamismo tale che si muove a suo piacimento in qualsiasi zona del campo, capace quindi influenzare qualsiasi fase della manovra, dalla prima costruzione, abbassandosi verso i difensori, alla rifinitura.
Non è un calciatore orizzontale ma verticale, poco conservativo e amante del rischio. Lo testimonia la qualità delle giocate (molto abile anche sui calci piazzati), sempre alla ricerca di filtranti rasoterra o di salite palla al piede in mezzo agli avversari. Non disdegna nemmeno il lancio lungo con percentuali di riuscita (77,4% per 48 completati) a dir poco lusinghiere. Silenzioso, determinato, freddo, è un ragazzo che difficilmente perde la calma e la posizione in campo, come testimoniano gli appena 3 cartellini gialli rimediati nelle 40 partite giocate tra campionato ed Europa League con il Rennes.
La valutazione di 23 milioni (nei quali sono compresi i bonus) ha sorpreso, considerando la stagione deludente disputata al Rennes e le 0 presenze nella Nazionale maggiore. Eppure Ghisolfi, che lo conosce bene, ha voluto rischiare, consigliandolo dal primo giorno a De Rossi quando Daniele gli spiegava la necessità di individuare un elemento di gamba, veloce, capace di saltare l’uomo e regalare allo stesso tempo energia e qualità.
Ieri, quando è stato intercettato all’aeroporto in attesa della madre e delle due figlie Ella e Rose Mary (vestite con le maglie del Rennes), il taciturno Florent – sorriso gentile e modi garbati – si è lasciato sfuggire: «Enzo è felice di essere qui, sarà una buona cosa per la Roma».
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