NOTIZIE EMPOLI-ROMA – Una squadra di Pellegrini. Battuta facile e scontata visti Lorenzo & Luca in campo dal primo minuto. E allora ci viene in mente una squadra di Conti, quando a giocare l’uno al fianco dell’altro con la maglia giallorossa erano Paolo & Bruno. Omonimi, non parenti anche in quel caso. Altri tempi, altra Roma e altri obiettivi. A metà degli Anni Settanta, ad esempio, il terzo posto contiano, stagione 1974-75, venne salutato alla pari di un trionfo tricolore; adesso, se arrivi terzo hai quasi fallito, dicono.

Meglio far punti sempre e comunque, perciò. Specie se alle spalle hai già lasciato (troppi) regali a chi non lo meritava. Roma in trasferta dopo tre vittorie capitoline, l’occasione per cominciare un nuovo viaggio. Empoli permettendo, ovvio. Dentro, come detto, Pellegrini e L. Pellegrini (dove L sta per Luca: questione di maglie…), Roma compassata, talvolta fin troppo, ma brava a trovare la rete del vantaggio ancora una volta su azione da fermo, cioè da palla inattiva, stavolta con il gigantesco Nzonzi (guai a chi dice: proprio lui…) su invito (un altro…) di Pellegrini, Lorenzo quello senza la L sulla maglia. Nzonzi con quel fisico da lampada Osram e il passo felpato non dà mai l’impressione di essere realmente al centro del gioco, eppure c’è. E si vede.

TOTTI IN CAMPO – Francesco Totti per la prima volta a bordo campo: un segnale tutto da interpretare. In positivo, ovviamente. Quando Olsen manda un bacio al rigore calciato in curva da Caputo capisci che il sabato sta prendendo la piega che speravi. Poi quando Dzeko buca per la seconda volta Terracciano i tre punti se ne vanno dritti dritti in cassaforte. E proprio in quel momento ti assale la rabbia per quanto di osceno combinato dalla Roma contro Chievo e Bologna, cioè un pareggio e una sconfitta con un solo punto in classifica.

La Roma non è certamente una squadra di pellegrini, ma troppo spesso e volentieri si comporta come tale, vanificando il proprio potenziale. Se non altro, a Empoli è arrivata la quarta vittoria di fila, Champions compresa, e la crisi sembra davvero alle spalle. Sarà importante, adesso, avere davanti agli occhi un grande orizzonte. E non dimenticare quanto accaduto prima del Frosinone.

(Il Messaggero – M. Ferretti)



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