Josè Mourinho

CALCIOMERCATO AS ROMA MOURINHO – Il mercato c’è, ma Mou non lo vede. Del resto, lo Special One non è mai stato abituato ad accontentarsi, vuole sempre di tutto e di più. Figuratevi quando sta per aprirsi una finestra di mercato, pur nella consapevolezza di conti economici che l’Uefa ha sentenziato e ristretto tra rigidissimi paletti, pena il pagamento di una multa da una trentina di milioni, scrive La Repubblica. La società già gli ha messo a disposizione il norvegese Ola Solbakken, ma il portoghese vorrebbe un ulteriore sforzo per poter costruire una rosa di maggiore qualità e personalità. Discorso che non fa una grinza, ma potrebbe valere anche per il Manchester City.

Eppure se ci si pensa, a gennaio il mercato della Roma sarà fatto in casa. A Trigoria, senza spendere un euro, senza aumentare il monte ingaggi, senza pesare ulteriormente sugli ammortamenti a bilancio dei cartellini dei calciatori. Perché, toccando ferro, alla ripresa del campionato, il quattro gennaio all’Olimpico contro il Bologna, lo Special One potrà cominciare ad avere a disposizione la Roma che era stata pensata e costruita nel passato mercato estivo. Quella che aveva alimentato legittimi sogni di grandezza, non ricordiamo all’epoca critici a prescindere, quella che doveva dare un seguito al trionfo europeo di Tirana in Conference League, quella che come primo, e sempre attuale, obiettivo doveva avere il ritorno a sentire la musichetta della Champions.

Magari il quattro gennaio non sarà al meglio della condizione, ma ci sarà il ritorno di Georginio Wijnaldum l’unico giocatore, parole di Mou, che non si doveva fare male, fin qui visto undici minuti nella prima a Salerno e in uno splendido spot emergente dalla piscina, poi frattura della tibia e arrivederci al duemilaventitrè. Di sicuro ci sarà Paulo Dybala che in poche settimane aveva fatto capire, pure alla Juventus, che incidenza può ancora garantire.

Ci sarà anche un Lorenzo Pellegrini che finalmente si sarà messo alle spalle il fastidio al flessore con cui, stringendo i denti, ha convissuto in tutta la prima parte della stagione. E, chissà, ci sarà un Abraham restituito alla sua prima versione romanista, ventisette reti e un feeling con l’ambiente che aveva fatto temere di perderlo, come da contratto, alla fine della sua seconda stagione, con il Chelsea pronto a esercitare la clausola da ottanta milioni inserita nell’accordo.

Uno Zaniolo che, contratto o non contratto, vuole che il prossimo sia l’anno in cui tornare a far vedere gli effetti speciali, quelli che aveva garantito nelle stagioni dell’esordio, prima che un doppio crociato facesse venire giù, da parte dell’ambiente romanista, tutti i santi del Paradiso. Uno Zalewski che vuole tornare a essere uno dei migliori giovani in Europa.

Un Gallo Belotti che, pure part time, sia in grado di fare quello che ricordano bene i tifosi del Torino. Un Matic a cui dare maggiore fiducia consegnandogli le chiavi di un centrocampo che fin qui è stato monopasso e fin troppo sbiadito.

Un Solbakken che confermi pure qui, nella magia dell’Olimpico, quello che di buono ci aveva fatto vedere con il Bodo. È tanta roba. Eccolo il mercato della Roma e se poi la proprietà vorrà andare oltre, meglio ancora. Un mercato senza trucchi e inganni. Un mercato con cui inseguire notti di coppe e di campioni.



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