AS ROMA NEWS SHERIFF EUROPA LEAGUE – Nessun miracolo, stavolta. Capita che il pallone si diverta a raccontare storie imprevedibili, ma non era questo il caso. D’altronde la Roma non se lo meritava. I giallorossi battono lo Sheriff, ma chiudono il girone al secondo posto dietro allo Slavia Praga, che tanto per ribadire il concetto ha fatto la goleada che sarebbe servita alla Roma in caso di pareggio dei cechi contro il Servette, scrive La Gazzetta dello Sport.
Quella dell’Olimpico è stata un’amichevole e stavolta Mourinho non se la prenderà per la definizione che non vuole sminuire l’impegno, ma inquadrarne bene il peso specifico all’interno della stagione. Normale considerarla così, per tanti motivi. Il ribaltone al vertice del girone aveva un bassissimo coefficiente di probabilità e comunque lo Sheriff, molto debole, non ha un fascino tale da dare alla partita un senso a prescindere dalle esigenze di classifica.
Allo stadio, comunque, si sono presentati in 45.000: un numero alto, seppur lontano dagli standard dell’era Mourinho. La gente è venuta per vedere qualche gol, per trasmettere calore ai giocatori, per applaudire i ragazzini che José avrebbe presumibilmente inserito nel corso della gara. Tutto è andato secondo i programmi: due reti nel primo tempo ma nessuna illusione di sorpasso allo Slavia, gestione serena della sfida e ingresso di Pagano (2004, settima presenza), Pisilli (2004, esordio europeo) e Mannini (2006, esordio assoluto) nella ripresa.
Tra gli eventi attesi, naturalmente, il gol di Lukaku, il cui rendimento in questa competizione potrebbe spingere l’Uefa a rinominarla. La media di 25 reti in 39 incontri, con 20 timbri nelle ultime 17 sfide, giustificherebbe l’appellativo di Lukaku League e la Roma si augura che, partendo quasi sempre da 1-0 grazie al suo centravanti, sia meno complicato il cammino verso l’ultimo atto di Dublino, dove lo stesso Romelu potrebbe cercare la redenzione dopo gli errori commessi nelle due finali europee perse con l’Inter.
Lukaku ha sbloccato la gara all’11’ sfruttando un cross dell’ispirato Zalewski su imbucata di Aouar. Ma nel giro di pochi minuti lo Slavia ha segnato due volte contro il Servette seppellendo le speranze giallorosse. La partita si è trasformata appunto in amichevole, ma la presenza di un pubblico comunque folto e caldo ha evitato che il ritmo calasse in modo eccessivo.
Belotti ha raddoppiato punendo di testa un maldestro intervento del portiere avversario su incursione di Zalewski ispirato da Renato Sanches. Lo Sheriff, schierato con un 4-1-4-1 che in teoria (ma solo in teoria) si sarebbe dovuto dispiegare in un 4-3-3 in fase di possesso, ha fatto ciò che ha potuto: un’orgogliosa resistenza per evitare l’imbarcata e un paio di ripartenze che hanno consentito a Svilar di prendere qualche applauso (bravo in uscita su Ankeye lanciato da solo davanti a lui).
Nella ripresa Mourinho, oltre a inserire i ragazzi, si è divertito ad allargare il bagaglio di conoscenze di Bove: dopo aver fatto il play nel primo tempo, Edoardo si è piazzato da braccetto sinistro in seguito all’uscita di Llorente. La Roma ha giocato per un po’ con El Shaarawy trequartista dietro a Belotti e Lukaku e poi è tornata al 3-5-2 nel finale che ha consentito a Pisilli di vivere la notte più bella della sua vita: combinazione con Lukaku e destro nell’angolino anche grazie a una deviazione, un attimo prima del fischio finale.
Sono tredici i ragazzi del settore giovanile che hanno esordito nella Roma di Mourinho: una soddisfazione per il tecnico, anche se lanciare un giovane ovviamente non significa concedergli pochi minuti in una partita che non conta, ma farlo crescere dandogli progressivamente qualche responsabilità. Al gol di Pisilli ci è mancato poco che Mourinho si commuovesse: le lacrime sono state controllate a fatica.
La speranza è che il sorteggio di lunedì regali a José un sorriso: sarebbe meglio evitare Benfica, Feyenoord e Galatasaray e pescare una tra Shakhtar, Lens, Braga e Young Boys. Ma la Roma, che pochi mesi fa arrivò in finale superando tanti scogli insidiosi, deve avere paura più di se stessa e dei suoi cali di tensione che degli avversari.
Naturalmente ci si augura che a febbraio Mourinho possa disporre della rosa al completo e soprattutto di quel Dybala la cui presenza aumenta le potenzialità di tutta la squadra. Ma sarà fondamentale ritrovare quella solidità difensiva che fu alla base della splendida avventura europea della scorsa stagione.
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