Tammy Abraham

CALCIOMERCATO AS ROMA ABRAHAM – Stasera dovrebbe essere al centro dell’attacco romanista contro il Kosice – ha saltato l’esordio con il Latina per un leggero fastidio muscolare -, ma il futuro di Tammy Abraham è ancora tutto da scrivere. E non è detto che sia ancora in giallorosso, scrive il Corriere della Sera.

L’attaccante inglese è l’uomo indicato per far entrare in cassa una cifra necessaria al direttore sportivo Ghisolfi per piazzare il «doppio colpo», esterno (Soulé) più centravanti, ma al momento tutti gli interessamenti che in queste settimane ci sono stati nei suoi confronti, qualcuno dalla Premier (Everton e West Ham) e qualcuno dall’Italia (il Milan e la Juventus alla ricerca di un attaccante di scorta) non si sono concretizzati. Un ostacolo, doppio, è rappresentato dalla valutazione alta (30 milioni) che la Roma fa del cartellino del calciatore e dal suo ingaggio da 6 milioni.

Al momento, quindi, la situazione è in stand-by. È vero che lo scorso anno Lukaku arrivò nelle ultime ore di mercato, saltando le prime due giornate di campionato, ma lo è altrettanto che De Rossi vorrebbe avere tempo per conoscere a fondo la rosa che avrà a disposizione.

Congelati, quindi, i nomi del norvegese Sorloth e del francese David, è sfumato definitivamente il marocchino En-Nesyri, che ha deciso di accettare l’offerta molto ricca del Fenerbahçe allenato da Mourinho. Ora Ghisolfi potrebbe decidere di ripiegare su profili differenti, che non richiedono un esborso superiore ai 15 milioni, a quel punto ci sarebbero i margini per aspettare anche fino all’ultimo per provare a cedere l’inglese e rintracciare un sostituto. Piacciono Konaté del Salisburgo e Mateta del Crystal Palace.

Per quanto riguarda Soulé, invece, ogni momento potrebbe essere buono per sbloccare la trattativa con la Juventus, che non ha altre offerte per l’argentino che si è promesso alla Roma. Ghisolfi, insomma, è nelle condizioni di decidere quando affondare il colpo decisivo, magari alzando la cifra relativa ai bonus e inserendo una percentuale sulla futura rivendita per andare incontro alla richiesta juventina.

Nella serata di ieri ci sono stati, nel centro di Roma, festeggiamenti per i 97 anni del club. Due notti fa sono stati affissi diversi manifesti in giro per la Capitale, fuori dai Roma Store e dalla ormai vecchia sede dell’Eur, con la scritta: «La nostra è una fede. Ridateci lo stemma», in riferimento alla prima maglia della prossima stagione su cui è ricomparso il logo voluto 11 anni fa da James Pallotta.



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