Rassegna stampa
Roma, il piano sicurezza per gli allenamenti
NOTIZIE AS ROMA – Il buonsenso ha vinto, anche se la Uefa continua ad arrampicarsi sugli specchi per cercare di far giocare le partite delle Coppe Europee. Siviglia-Roma, andata degli ottavi di finale di Europa League, in programma domani sera, non si giocherà.
Non è stata però cancellata, ma rinviata. Ieri si sono succedute anche ipotesi di recupero, più o meno bizzarre. La prima: disputa di una gara secca in campo neutro, come se gli altri Paesi non vedessero l’ora di ospitare partite che gli Stati delle squadre in questione proibiscono. La seconda: giocare andata e ritorno il giovedì e la domenica, ma sempre con il problema del campo, se anche la Liga dovesse fermare il campionato come la Serie A.
La Roma, con il suo Ceo Guido Fienga, si era messa a disposizione dell’Uefa ma aveva fatto capire chiaramente che riteneva il rinvio della gara l’unica soluzione auspicabile. Di più: uno stop più lungo sembra una misura sanitaria imprescindibile e il discorso vale anche per l’organizzazione di Euro 2020, in 12 sedi diverse e con i problemi di spostamento di squadre ed eventuali tifosi moltiplicati in maniera esponenziale.
Dalla sua sede in Svizzera – cioè proprio dalla nazione che ha fermato per prima il suo campionato e che ha proibito la disputa della partita di Europa League tra Basilea e Eintracht Francoforte – la Uefa tiene duro. Così, in attesa di una decisione definitiva, la Roma deve continuare ad allenarsi, mentre le altre squadre italiane non impegnate nelle Coppe europee hanno dato il via libera ai calciatori, visto che il campionato sarà fermo fino al 3 aprile.
A Trigoria c’era già un piano sicurezza, adesso ancor più di attualità: a tutti quelli che entrano nel centro sportivo viene misurata la temperatura, giocatori naturalmente compresi; i fornitori devono essere sempre gli stessi e sempre gli stessi gli addetti che li ricevono; tutti i lavoratori di Trigoria e delle sede dell’Eur abilitati allo smartworking lavorano da casa; chi deve per forza lavorare a Trigoria lo fa a turni; i locali vengono igienizzati accuratamente; chi usa la mensa lo fa mantenendo le distanze di sicurezza e con piatti, bicchieri e posate usa e getta.
I calciatori sono stati sensibilizzati alla massima attenzione nell’applicazione delle regole di igiene e prevenzione dentro e fuori dal centro sportivo. Devono informare il club se famigliari o amici hanno sintomi influenzali. Per Fonseca, un lavoro in più: rendere divertenti gli allenamenti al tempo del coronavirus.
(Corriere della Sera)
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