Rassegna stampa
Roma, il tempo non finisce mai: 11 punti con gol dall’80’ in poi
AS ROMA NEWS – Il tempo della Roma non finisce mai. E vale sia per quella di Mourinho che per quella di De Rossi. In 39 partite stagionali (28 di campionato, due di Coppa Italia e 9 di Europa League) la Roma ha segnato 17 gol tra l’80’ e la fine della partita, recuperi compresi. Questi gol arrivati sono valsi in campionato ben 11 punti, scrive il Corriere della Sera.
Questa la lista completa delle marcature. In campionato: Belotti all’82’ in Roma-Salernitana 2-2 (un punto in più in classifica); Spinazzola al 93’ in Roma-Milan 1-2; Lukaku all’82’ e Mancini all’86’ in Roma-Empoli 7-0; Pellegrini all’83’ in Roma-Frosinone 2-0; El Shaarawy al 92’ in Roma-Monza 1-0 (2 punti in più); Azmoun al 91’ e Lukaku al 94’ in Roma-Lecce 2-1 (3 punti in più); Dybala all’81’ e El Shaarawy al 90’ in Roma-Udinese 3-1 (2 punti in più); Kristensen all’81’ in Sassuolo-Roma 1-2 (2 punti in più); Lukaku al 96’ in Roma-Napoli 2-0; Paredes all’81’ in Frosinone-Roma 0-3; Paredes all’82’ in Monza-Roma 1-4; Llorente al 95’ in Fiorentina-Roma 2-2 (un punto in più). Da conteggiare anche il gol di Pisilli in Roma-Sheriff 3-0 di Europa League e quello di Dybala all’85’ in Roma-Cremonese 2-1 di Coppa Italia.
Segnare così tanto nei finali di partita è segno di una squadra che ci crede fino all’ultimo. La metodologia con cui Mourinho e De Rossi sono arrivati a questo risultato, però, è diversa. Lo Special One ha giocato spesso a «Rischiatutto», mettendo in campo insieme tutti gli attaccanti. Roma-Lecce, con il doppio gol di Azmoun e Lukaku nei minuti di recupero, è l’esempio perfetto. A Firenze, invece, De Rossi ha effettuato cambi ruolo per ruolo. Aveva Azmoun in panchina ma non lo ha usato nelle cinque sostituzioni.
Particolare che forse si è visto solo dallo stadio e non in televisione: sul calcio d’angolo finale, Svilar ha provato a chiedere a De Rossi il permesso di andare anche lui in area di rigore. Il tecnico, però, non l’ha praticamente visto, tutto preso a chiedere a Zalewski e Baldanzi, di certo non due giganti, di non intasare l’area ma di restare come ultimi uomini dello schieramento. Zalewski ha poi strappato ad Arthur il pallone che ha permesso il cross di Pellegrini, la sponda di Ndicka e il gol di Llorente al 95’. Svilar aveva già fatto il suo parando il rigore a Biraghi. E forse Italiano si è pentito dei tre cambi fatti a tempo scaduto – uno era proprio Arthur – che hanno fatto allungare il recupero come da regolamento.
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