AS ROMA NEWS SAMPDORIA WIJNALDUM – Se doveva cambiare marcia anche per conquistarsi il futuro in giallorosso, ieri Georginio Wijnaldum ha sicuramente messo quella giusta. Per il gol, per il palo e per il rigore procurato con cui la Roma ha chiuso i conti, scrive La Gazzetta dello Sport.
Insomma, se è vero che ancora non è il vero Gini, quello che fece innamorare Liverpool e non solo, è anche vero che quello di ieri ci si avvicina assai. «Era importante vincere per restare in zona Champions, dopo i risultati negativi con Sassuolo e Lazio – dice l’olandese – E poi sono contento per il gol, avrei volto farlo anche nel primo tempo- Poi mi sono rifatto di quel palo».
Anche con gli interessi, in realtà, visto che il rigore che chiude i conti lo porta a casa proprio lui. Gini ieri è stato il migliore, l’uomo decisivo, quello che ha cambiato volto alla gara. «Una partita molto importante per me – continua –. Fin da quando sono arrivato ho sentito l’amore dei tifosi, quando mi sono infortunato il loro sostegno è stato fantastico. Ho voglia di ripagarli con risultati e prestazioni. In campo do sempre il massimo: a volte va bene, altre no». E allora in questi due mesi deve continuare così, anche per convincere la Roma a riscattarlo. «Ma il mio futuro non dipende dalla Champions, ho scelto questo club anche senza quella. È difficile dire cosa succederà in estate, perché ci sono altre parti coinvolte. Ma qui sto bene e mi sento molto felice».
Ma se Wijnaldum è lo specchio della felicità, Stankovic è quello dell’amarezza. Un po’ per la sconfitta e un po’ per quei cori della curva romanista. «Ma io sono fiero e orgoglioso di essere zingaro, non mi offendo se qualcuno lo dice. Mourinho questo lo sa, anche se lo ringrazio per aver placato i tifosi». E mentre piovevano i cori, Stankovic si batteva il petto, in senso di appartenenza. Poi la partita: «Sarebbe stata difficile dieci contro dieci, figuriamoci in 9. L’espulsione di Murillo? Non commento gli episodi, lo lascio fare agli esperti, mi sono stancato. Ci rialzeremo, come sempre. Ora ci sono tre partite splendide per la Sampdoria. Lavoriamo per quelle».
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