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Rassegna stampa

Roma, in attacco un trio di gran classe

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Non è un attacco per giovani, quello della Roma. Il processo di invecchiamento del reparto offensivo giallorosso si è completato con le cessioni in prestito, nell’ultima sessione di mercato, di Cengiz Under (23 anni), Justin Kluivert (21) e con la rinuncia definitiva a Patrik Schick (24), riferisce il Corriere della Sera.

Il peso dell’attacco di Paulo Fonseca, che alla dirigenza ha chiesto soprattutto calciatori di personalità, si poggerà principalmente sulle spalle di Edin Dzeko (34), Pedro (33) e Mkhitaryan (31), novantotto anni in tre, con Borja Mayoral e Carles Perez in seconda linea.

La strada dell’esperienza, insomma, è stata tracciata e dal suo punto di vista la richiesta del tecnico portoghese è più che comprensibile, visto che la sua posizione è considerata sempre a rischio: le voci su un possibile sostituto non si sono ancora del tutto sopite e la possibile rescissione anticipata di Maurizio Sarri con la Juventus legata al prossimo arrivo di un nuovo direttore sportivo non fanno altro che alimentarle. Logico che voglia affidarsi ai leader dello spogliatoio che, fatta eccezione per Smalling che comanderà una difesa di giovani, giocano tutti dalla metà campo in su.

Se si esclude la gara d’esordio a Verona contro l’Hellas, in cui il bosniaco è rimasto in panchina per 90 minuti in attesa di un trasferimento alla Juventus che poi non si è concretizzato, contro i campioni d’Italia e poi contro l’Udinese ha giocato il tridente anziano, con Miki e Pedro (autore del gol vittoria a Udine) alle spalle di Edin. «Se non hanno problemi fisici non c’è bisogno di sostituirli», ha spiegato Fonseca che infatti ha lasciato le briciole ai loro sostituti.

D’altronde, quando si hanno a disposizione oltre 700 gol – Dzeko 351, Mkhitaryan 198 e Pedro 177 – e 50 trofei (25 lo spagnolo, 19 l’armeno e 6 il bosniaco) conquistati in carriera tra squadre di club e nazionali, è difficile rinunciarci.

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Dal punto di vista tecnico, poi, il triangolo è di quelli destinati a regalare soddisfazioni: Dzeko continua ad essere il punto di riferimento offensivo della squadra e a spaziare sul tutto il fronte offensivo, ma le qualità di rifinitore di Mkhitaryan e la vicinanza di Pedro gli facilitano sicuramente il compito. Non è più solo lui, insomma, l’uomo di cui le difese avversarie devono preoccuparsi. Dal punto di vista tattico, con loro in campo, Fonseca può passare con estrema naturalezza dal 3-4-2-1 di partenza al 3-4-1-2 e al 3-5-2: è sempre la posizione di Mkhitayan a fare la differenza, visto che l’armeno può giocare alle spalle delle punte ma anche arretrare sulla linea dei centrocampisti.

«Con Dzeko e Miki dobbiamo creare la mentalità vincente in questa squadra», ha detto alcuni giorni fa Pedro. Se ci riusciranno, il primo a ringraziarli sarà proprio Paulo Fonseca.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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