Rassegna stampa
Roma in scadenza. Da Mourinho a Pinto fino a Rui Patricio e Lukaku: futuro da decidere
AS ROMA NEWS MOURINHO PINTO SCADENZA CONTRATTO – Le valigie possono essere piene di sogni oppure di vestiti smessi. Per gli uomini del calcio la cosa importante è che – in un modo o nell’altro – siano sempre pronte, perché non si sa mai come possa andare a finire. In questo senso, ciò che sta accadendo alla Roma può essere paradigmatico. Nell’ambito dei tesserati di vertice, sono ben dieci quelli che fra poco più di nove mesi avranno il rapporto con il club in scadenza, che sia per la fine del loro contratto oppure per il termine del prestito, scrive La Gazzetta dello Sport.
Il pacchetto è molto significativo, ma a rubare la scena probabilmente sono più quelli fuori dal campo che quelli dentro, visto che ci riferiamo a José Mourinho e al general manager Tiago Pinto. Anche il resto della truppa, comunque, è di primo livello. D’altronde, si va da Rui Patricio a Leonardo Spinazzola fino al terzo portiere Pietro Boer, mentre potrebbero salutare per mancato riscatto (o rinnovo di contratto) Diego Llorente, Rasmus Kristensen, Renato Sanches, Sardar Azmoun e, naturalmente, Romelu Lukaku. Sensazioni? Che valga sempre la legge dei Friedkin: chi dimostra di meritare la Roma potrà restare, ma i conti veri si faranno solo a fine stagione o giù di lì. Possibilmente risultati alla mano.
È ovvio che la situazione di Mourinho e Pinto è molto diversa rispetto a quella degli altri, e non è in alcun modo legata fra loro. Ogni estate l’allenatore portoghese viene corteggiato da squadre importanti oppure da club ricchissimi, come è successo un paio di mesi fa grazie alla rivoluzione portata avanti dai petrodollari sauditi. Da tempo lo Special One ha dato una disponibilità di massima a parlare con la proprietà statunitense in merito a un prolungamento del suo contratto, qualora obiettivi e ambizioni coincidessero, ma al momento la questione non sembra essere una priorità.
Discorso simile quello riguardo il general manager, però con una sfumatura sensibile. Pinto infatti, sul fronte dei paletti al bilancio posti dal “fair play” finanziario, è stato sempre espressione della proprietà. Poi, come tutti, potrà avere sbagliato la scelta di alcuni calciatori, ma il senso del suo operato ha avuto sempre l’imprimatur dei Friedkin. Non è un caso che nell’ultimo anno anche a lui siano giunte offerte estere che per ora ha declinato. Insomma, anche lui si sente padrone del proprio futuro.
I calciatori, invece, sono davvero sempre più legati al rendimento e agli ingaggi, tenendo conto che la qualificazione alla prossima Champions League resta la stella polare della società. Rui Patricio, ad esempio, ha avuto un inizio di stagione difficile e, visto che a giugno prossimo avrà compiuto 36 anni, al momento ipotizzare un prolungamento è difficile. Discorso analogo per Spinazzola, che a fine stagione avrà 31 anni. L’azzurro guadagna circa 3 milioni a stagione e quindi, per essere certo di un rinnovo, quanto meno occorrerebbe pensare a un taglio all’ingaggio, anche se da svincolato potrebbe andare a guadagnare (e bene) altrove.
Detto che per ora è sospeso anche Boer, per tutti gli altri sarà il modo con cui si comporteranno in campo a fare la differenza, tenendo conto che Kristensen e Azmoun partono a handicap perché nella prima fase non sono stati inseriti nella lista Uefa. Inoltre, un discrimine importante sarà anche il numero di partite giocate e quindi, gente come Renato Sanches – che ha uno storico di infortuni non certo banale – rischia più di altri colleghi giallorossi.
Infine – ultimo ma non ultimo – anche in presenza di ottimi campionati, anche i costi dei riscatti avranno un peso importante. Ovvero, se Lukaku fosse protagonista di una stagione “monstre”, è ovvio che il Chelsea per cederlo a titolo definitivo difficilmente chiederebbe meno di quaranta milioni di euro e a quel punto si dovranno fare delle valutazioni. Con Mourinho, Pinto o con chi prenderà il loro posto. Perché tutti passano, ma la Roma resta.
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