AS ROMA NEWS MONZA DYBALA – Era nell’aria, doveva capitare. E quale migliore occasione? Qui, all’Olimpico, davanti a sessantamila spettatori colorati e festanti, contro una squadra che aveva pensato anche di ospitarlo nel pieno dell’estate, prima che arrivasse la Roma, scrive Il Messaggero. Tutto perfetto. Ed eccolo, Paulo Dybala: un colpo, poi un altro. Gol numero 99, poi il centesimo in A: il primo bellissimo, di sinistro, il secondo da centravanti vero, di destro in scivolata.
“Ma il più bello sarà il prossimo: avevo tanta voglia di segnare, sono contento che l’abbia fatto davanti ai nostri tifosi”, dirà Paulo a fine partita. Monza affondato in meno di un tempo e cento di questi giorni, caro magic box. L’argentino mostra la maschera e torna a sorridere dopo aver fallito l’obiettivo a Salerno (palo) e contro la Cremonese. A Torino, nella sfida dalle grandi emozioni, solo un assist, ma che assist: se lo è fatto bastare e non solo lui.
Mourinho aveva bisogno di ritrovare i gol degli attaccanti, e fino a ora aveva fatto centro il solo Abraham, che stavolta ha agito, per gran parte della gara, da spalla di lusso, ricambiando la Joya del favore dello Stadium, prima mandandolo in porta con un colpo di testa da centrocampo (su rinvio di Zalewski) poi dando il là al raddoppio con un’azione personale (splendidamente innescato da Matic) conclusa con un tiro respinto da De Gregorio e ribadito in rete proprio dall’amico argentino, che non segnava in serie A dallo scorso 6 maggio, Genoa-Juve 2-1.
Doppietta e ripartenza, la Roma segna per la prima volta più di una rete in una partita e vola a dieci punti in classifica. In piena lotta scudetto, anche se siamo davvero all’inizio, Mou non se la prenda. Ma almeno sotto l’aspetto dei risultati, questa squadra convince, per la solidità difensiva: concede spesso il possesso palla agli avversari (anche con il Monza è successo in avvio), ma quasi mai si espone a pericoli seri.
E il Monza, che aveva preso otto gol in tre partite, che fa? Attacca e prende subisce in contropiede. Stroppa resta a rischio, al duo Galliani piace – oltre a De Zerbi – anche Daniele De Rossi, ieri sera in tribuna. “Il gruppo è positivo e viene da un trofeo molto importante. Non siamo stati i peggiori nella scorsa partita e ora non siamo i migliori. Sono molto contento, stiamo crescendo”, le parole di Dybala.
Mourinho prova a fare un minimo di turnover. Fuori i terzini, dentro Celik (bravo) e Zalewski. Pensa anche a centellinare le forze di Smalling, ma il suo sostituto, Kumbulla, si fa male (flessore sinistro) dopo mezz’ora e l’inglese è costretto ad entrare. Il primo tempo viaggia sulle due impennate di Dybala: massimo risultato, minimo sforzo. Lo spettacolo può attendere, almeno in questa fase in cui la squadra è ancora poco sciolta. Ma vincere è più di qualcosa. Nella ripresa, la Roma può giocare come meglio sa. Prendono più coraggio gli esterni, Pellegrini prova a salire in cattedra (ma fallisce la palla del tre a zero) dopo un primo tempo opaco e Abraham continua a lottare contro tutti fin quando non si crea lui stesso l’occasione per la gloria, ma è sfortunato.
Dybala continua a divertirsi, sfornando magie e il pubblico si esalta. Si esalta ancora di più quando la palla finisce in rete per la terza volta e a firmare il tris non è una delle stelline lì davanti, ma Ibanez, che conferma il suo ottimo momento: angolo del solito Pellegrini e volo in alto dell’italo brasiliano a staccare di testa.
La Roma di Mourinho continua a fare male da palla inattiva, con questa siamo a 25 reti, la diciannovesima da calcio d’angolo. Da tempo non parliamo più di casualità. Mou regala a Dybala (che va in panchina con una fasciatura sulla coscia: affatticamento) l’applauso del pubblico dell’Olimpico con la sostituzione al ventesimo della ripresa, mandando dentro El Shaarawy (pure lui poi uscirà per un infortunio muscolare) e Spinazzola (per Zalewski).
Gli ultimi dieci minuti sono tutti per il Gallo Belotti, che assaggia l’Olimpico e il suo fuoco di passione. Applaudito durante il riscaldamento e ancor di più quando entra al posto di Abraham. E per poco Andrea non segna al primo colpo, sotto la Curva Sud: cross di Spina e tiro a botta sicura dell’ex Toro. Parato. Sarà per la prossima, come è accaduto a Dybala, suo fratellino dai tempi del Palermo e che ora ritrova al suo fianco in questa avventura ben più ambiziosa.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA