NOTIZIE AS ROMA – Sarà la sosta delle decisioni e dei confronti, con un obiettivo unico: trovare soluzioni, non fare rivoluzioni sull’onda emotiva del momento. La confusione tattica, l’inconsistenza di Pastore, l’indecisione di Olsen, il ritardo nella preparazione atletica, calciatori e staff sull’orlo di una crisi di nervi, sono i problemi che assillano questa Roma.
La sosta per le nazionali lascerà due settimane per riflettere. Poi ci sarà la lunga volata verso il derby: Roma-Chievo (anticipata al 15 settembre), il debutto in Champions a Madrid (19), la trasferta di Bologna (23), il primo turno infrasettimanale contro il Frosinone (in casa, mercoledì 26) e la stracittadina del 29. Ci sarà poco tempo per allenarsi, ogni sessione dovrà essere ottimizzata.
Il gruppo deve ritrovare certezze e se c’è un rilievo che si può fare a Di Francesco – ma il tecnico è il primo giudice, severo, di se stesso – è la bulimia con cui ha cambiato moduli nelle prime tre giornate: 4-3-3, 4-2-3-1, 3-2-3-2 nel finale contro l’Atalanta, 3-4-1-2 venerdì sera per poi ritornare al 4-2-3-1 dei momenti disperati. Pastore, dopo le 14 palle perse contro l’Atalanta è stato di nuovo il romanista che ha fatto peggio in questa statistica (12), secondo solo a Karsdorp (13).
Olsen continua le ripetizioni con Savorani, ma è duro cambiare vita a 28 anni. Fazio e Kolarov devono ancora togliersi le ruggini del Mondiale. Dzeko, che durante la gara contro il Milan si è lamentato di tutto e con tutti, è il termometro di una difficoltà che la Roma non credeva di dover affrontare così presto.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
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