Paulo Fonseca

NOTIZIE AS ROMA FONSECA – C’è sempre la prima scelta, anche nel testa a testa per la panchina della Roma: è Paulo Fonseca. E non fa niente che Petrachi, dopo i no incassati soprattutto da Conte e Gasperini, abbia confessato a Baldini e Fienga di voler puntare sulla soluzione italiana e quindi su Roberto De Zerbi. Il viaggio di Fienga e Petrachi (rientrati nella Capitale alle ore 23,35) ha avuto come destinazione Madrid e non Lisbona, sebbene sia stato smentito ieri da chi lavora nella sede di via Tolstoj all’Eur. Che però non ha potuto non confermare il contatto avuto con il lusitano e soprattutto con il suo manager e commercialista, Abreu.

Smentita strategica e d’obbligo perché erano presenti un ds e un allenatore rispettivamente sotto contratto con il Torino e lo Shakhtar. Fonseca ha ascoltato la proposta giallorossa chiedendo delucidazioni sulla questione ambientale, tecnica e anche economica. S’è informato quindi sul piano acquisti-cessioni che ha in mente la società, chiedendo la possibilità di trattenere alcuni big in partenza e dando un via libera di massima all’accordo (triennale da 2,5 milioni a stagione). De Zerbi, dunque, parte dietro e resta per ora l’alternativa, nonostante l’ex ds del Torino (si libera a fine giugno, ma Cairo non esclude di portarlo in tribunale) lo abbia battezzato come predestinato. Il rosso di 23,4 milioni nell’ultima trimestrale (al 31 marzo 2019) conferma il piano imposto dal Financial Fair Play: la Roma, entro il 30 giugno, dovrà fare plusvalenze per 40-45 milioni, anche per l’eliminazione agli ottavi di Champions. Potrebbero bastare le cessioni (più o meno) annunciate di Dzeko, incassando 13 milioni (+4,2), e Manolas, sfruttando la clausola di 36 (+32), per andare a dama. In più anche Under, valutato 30 (+20), è tra i possibili partenti. Ma soprattutto andrà abbassato il monte ingaggi.

(Il Messaggero)



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