Andrea Belotti

AS ROMA NEWS BELOTTI – La Roma è in testa alla classifica, non più da sola ma insieme all’Atalanta a quota 10 punti: la vittoria dei bergamaschi sul Torino è stata l’ultimo atto di una giornata di campionato quasi perfetta per i colori giallorossi. Come riferisce il Corriere della Sera, dopo quattro turni di serie A la squadra di Mourinho guarda le principali avversarie dall’alto verso il basso, probabilmente in anticipo rispetto ai programmi dello Special One, che già da alcuni giorni è costretto a fare il pompiere per placare gli entusiasmi di una piazza che dopo la vittoria della Conference League, quest’anno punta al bersaglio grosso.

Tra l’altro, spulciando i numeri del passato, quando la Roma è stata in testa alla quarta giornata ha vinto 2 dei suoi 3 scudetti (1941-42 e 1982-83); e le ultime 4 volte che è successo è arrivata seconda. In più, la campagna acquista condotta dalla dirigenza autorizza davvero a sognare, come ha raccontato ieri Andrea Belotti nella conferenza stampa di presentazione. “Possiamo vincere tutte le partite – le parole del Gallo – poi dove arriveremo si vedrà alla fine, non bisogna mai porsi dei limiti. Sarà un campionato un po’ strano a causa del Mondiale, da gennaio a giugno ci saranno tante partite e ci sarà bisogno di tutti. Ragioniamo partita per partita, noi siamo la Roma e ho percepito la voglia che c’è di vincere, anche in allenamento”.

L’ex capitano del Torino ha voluto con forza la Roma, ha rifiutato tutte le offerte che gli sono arrivate, ha aspettato i giallorossi e per questo è già diventato un idolo della tifoseria. “Ho passato un’estate strana, è stato un mercato particolare, ci sono stati tanti giocatori rimasti svincolati a lungo. La mia priorità era venire a Roma perché qui c’è un progetto importante: la squadra e la società hanno grandi ambizioni. A luglio c’è stato un primo contatto, però il parco attaccanti era al completo. Nell’ultima settimana mi ha chiamato Pinto e mi ha chiesto se potevo aspettare 72 ore: gli ho dato la mia disponibilità, poi in due o tre giorni abbiamo fatto tutto. Non cercavo un contratto che mi tutelasse, ma un progetto e una situazione sportiva che fossero giusta per me, e la Roma era l’opportunità migliore. Fisicamente sono a posto, ci vorrà tempo per affinare i meccanismi di squadra: devo solo lavorare”.

L’accoglienza dei tifosi prima e durante la gara col Monza gli ha riempito gli occhi e il cuore. “È stato magico vivere tutto quello che è successo, ero in attesa e già sentivo i tifosi che mi cercavano, ho sentito l’affetto sulla pelle. Non mi aspettavo di vedere tutta quella gente, appena ho alzato lo sguardo è stato bellissimo: l’atmosfera, l’inno, come vivere un sogno. Se avessi fatto gol sarebbe stato perfetto, ma resta una serata comunque indimenticabile”.

Dovrà superare la concorrenza di Abraham e dell’amico Dybala. “La presenza di un giocatore forte come Abraham è uno stimolo, nelle grandi squadre ci sono tanti giocatori forti. La concorrenza con Abraham la vedo come un’opportunità di migliorarmi, so che è un attaccante di grande livello. Con Paulo ci siamo rivisti ed è stato bello ritrovarlo: siamo andati via insieme da Palermo, eravamo tutti e due a Torino ma in squadre opposte e poi ci siamo ritrovati qui. Siamo cresciuti: eravamo due ragazzini e ora siamo più maturi”.



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