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Rassegna stampa

Roma, incognita post Sabatini. Ora il ds è Massara, poi un pool e un software. Con la variabile Baldini

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L’addio di Walter Sabatini, al netto di come si possa giudicare il suo operato negli ultimi cinque anni, apre un vuoto di potere a Trigoria. Perché volenti o nolenti, il dirigente perugino è stato molto di più che un semplice direttore sportivo per il club giallorosso. Per lunghi tratti della sua esperienza, Sabatini ha rappresentato infatti l’uomo forte della Roma, catalizzando sulla sua persona diverse mansioni che andavano ben al di là della semplice acquisizione o cessione dei calciatori. Con il suo addio tutte le cariche della prima Roma Usa sono state azzerate.

POOL DI MERCATO – Aspettando di capire quale sarà il reale margine operativo del Franco Baldini bis che per ora figura semplicemente come consulente (ma ha già “suggerito” un paio di acquisti nell’ultima campagna estiva, Vermaelen e Fazio), a Trigoria il referente di campo di Luciano Spalletti sarà Frederic Massara, almeno «nell’immediato, poi non so cosa accadrà», ha detto in modo sibillino Sabatini venerdì. L’idea di Pallotta è quella di costituire un team di lavoro che possa coinvolgere, oltre a Massara, più persone (tra le altre, Federico Balzaretti e il fidatissimo Alex Zecca), sfruttando sullo stile di Money ball un database di statistiche per la ricerca dei calciatori. Consulenza che potrà essere utile in alcune circostanze, ma è difficile che possa diventarlo per tutte, come ha sottolineato giustamente Sabatini, facendo cadere su questa decisione societaria il motivo dell’addio.

RINNOVI IN STAND-BY – A completare l’organico, ci sono poi il direttore generale Mauro Baldissoni e il nuovo amministratore delegato Umberto Gandini. Proprio a loro toccherà a breve il delicato tema dei rinnovi e degli adeguamenti contrattuali. Promessi durante l’estate, il flop contro il Porto e l’esser scivolati in Europa League sembrano aver cambiato le carte in tavola. Almeno ascoltando Sabatini: «I calciatori si devono rendere conto che abbiamo iniziato la stagione perdendo la qualificazione in Champions, un evento dannosissimo per l’azienda. Nainggolan non è all’ordine del giorno, lui ha chiesto un adeguamento, la società sta valutando se farlo o meno. Non credo si farà, ci sarà un premio in base alle sue prestazioni. Non è comunque una priorità assoluta per noi». Per lui non lo è più certamente, diverso il discorso per la Roma. Per quanto riguarda il belga (alle prese anche con una polemica, poi rientrata, con la propria Nazionale, avendo disputato un test amichevole contro la Primavera giallorossa, pur non avendo risposto alla convocazione del ct Martinez, perché infortunato) le parole dell’ex ds non hanno fatto certamente piacere. Novità sono attese per la prossima settimana quando tornerà ad essere operativo l’ad Gandini. Un problema, quello relativo all’adeguamento, che si estende anche a Kostas Manolas. Otto giorni fa è stata presentata al calciatore una proposta dove la parte del leone la fanno i bonus di squadra e personali. Offerta che il difensore non ha ritenuto congrua, considerando che quest’estate la Roma ha rimandato al mittente 40 milioni dall’Arsenal. E pur non arrivando al ragionamento che ormai fanno molti calciatori (ingaggio pari al 10% del valore del cartellino) il greco non vuole scendere sotto i 3 milioni mentre la Roma, benefit compresi, non va oltre i 2,5.

(Tuttosport – S. Carina)



FOTO: Credits by Shutterstock.com

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