Circa due mesi fa il medesimo copione: l’infortunio al ginocchio di Rudiger, richiesto fortemente ai tempi dal Chelsea, spinse la dirigenza capitolina all’acquisto di Juan Jesus. Ora l’emergenza si ripete, resa ancor più frenetica dalle sole due settimane di distanza dal preliminare di Champions League: l’incidente occorso a Mario Rui – tra lunedì e martedì l’intervento a Villa Stuart con il professor Pierpaolo Mariani – scombussola dunque i piani di mercato di Walter Sabatini, ora costretto a ricorrere a manovre tempestive per assicurare la completezza del reparto a Luciano Spalletti. Entro brevissimo.

Il tecnico della Roma non intende perdersi dietro alle recriminazioni: proprio ora che l’urgenza di assicurarsi (almeno) due pedine per il reparto difensivo – sommata alla differenza di valori con i primi della classe – potrebbe rischiare di gettare la squadra nello scoramento proprio a ridosso del doppio impegno di metà agosto, Spalletti chiama tutti ad uno slancio. Sprona squadra e dirigenti: la lesione al legamento crociato di Mario Rui impone di cambiare in fretta treno, per ricorrere ad una metafora a lui tanto cara. E trovare di corsa una nuova destinazione. Un paio, anzi. Non solo, dunque, il centrale difensivo più volte auspicato a gran voce. Serve, e in fretta, una risorsa in grado di ricoprire il ruolo di terzino sinistro. Un identikit che possa integrarsi in breve tempo nello scacchiere tattico (preferibilmente un italiano), che riesca a conciliare un buon rendimento alla continuità e che, soprattutto, non abbia problemi ad essere schierato su entrambe le fasce. Infine, che non comporti un notevole esborso economico: per questi motivi a Trigoria, già nelle ultime due settimane, si è tornati a parlare di Matteo Darmian.

Il laterale azzurro gode di referenze massime: dall’amico di Spalletti (nonché neo ct azzurro) Ventura, per passare ai nazionali che, con l’ex Torino, hanno condiviso l’Europeo in Francia. José Mourinho lo stima, ma il ritorno a disposizione di Luke Shaw relega il calciatore in secondo piano nelle gerarchie del portoghese: la Roma gradirebbe un’operazione alla Szczesny, in prestito secco e, dunque, evitando di doversi accordare sul riscatto obbligatorio che il Manchester ha stimato tra i 24 e i 28 milioni di euro. Una situazione piuttosto simile a quella che la Roma ha provato ad intavolare nei mesi scorsi con il Psg per Lucas Digne, senza risultati: per questo motivo Walter Sabatini continua a monitorare ogni eventualità.

Qualora non arrivasse un terzino entro il 16 agosto, Spalletti valuterebbe la possibilità di un cambio di assetto tattico: il passaggio a una difesa a tre. In questo caso sarebbero due i difensori centrali da acquistare. Due giocatori del livello di Vertonghen o Vermaelen, titolari del Belgio, permetterebbero ad esempio a Spalletti di traslare una pedina (Juan Jesus) verso il lato sinistro di campo, godendo dunque di maggiore equilibrio in fase difensiva e potendo consegnare spazio e campo all’esterno offensivo di fascia. Più abbordabile però Lazaar del Palermo. Piace pure De Sciglio del Milan (fortemente interessato a Paredes) alternativa di ruolo per non lasciare al solo Emerson Palmieri la responsabilità dela fascia sinistra. Poche conferme sul possibile ritorno nella capitale di Dodò: la società non vuole rischiare di sottoporre il ragazzo – che ambisce a tornare alla Sampdoria, anche per la presenza del suo amico Castan – ad un secondo giudizio della piazza romanista, dopo essersi guadagnato la bocciatura dopo la prima esperienza a Trigoria.

(Repubblica.it)



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