Diego Perotti

(Il Tempo – E. Menghi) Per credere nell’impossibile si dovrebbe quantomeno ripartire da un gol. Ma per la Roma è già una missione segnare. Fa una fatica incredibile a concretizzare le occasioni che crea, sprecando sotto porta tutto il lavoro fatto per arrivarci. I dati che hanno fatto infuriare Di Francesco contro la Fiorentina, le 2 reti dei viola con 3 tentativi contro i 25 tiri dei giallorossi rimasti a bocca asciutta, fanno parte di un quadro generale preoccupante: Dzeko e compagni hanno la peggiore percentuale realizzativa delle prime 5 squadre del campionato. Appena l’11,7% delle conclusioni totali (427) finisce nella rete, gonfiata 50 volte, tutte le altre sono occasioni perse. La sfortuna fa la sua parte, 18 i legni colpiti in Serie A, solo l’Inter con 19 ha avuto un destino peggiore. I nerazzurri hanno il bomber più cattivo, Icardi col 34,7% di efficacia ha fatto meno gol del capocannoniere Immobile, ma è più cinico perché su 69 tiri 24 sono gol, eppure hanno mancato una chance più importante: l’operazione sorpasso. Fermati dall’ex Ljajic a Torino, sono rimasti a -1 dalla Roma. La Juventus capolista ha la percentuale realizzativa migliore, di poco superiore al 20%, anche se ieri ha ceduto il primato del miglior attacco alla Lazio: servirà la super difesa di inizio anno per provare a contrastarlo domenica nel derby.

Prima, però, c’è il Barcellona, una sfida che va almeno onorata: si riparte dal 4-1 del Camp Nou, l’unico gol giallorosso è di quel Dzeko senza cui sembra impossibile segnare. Non a caso il momento negativo dell’attaccante è corrisposto con il black out di gennaio della squadra e solo le prodezze di Under erano riuscite a nascondere i difetti offensivi, tornati a galla con l’infortunio del turco. Ieri Cengiz è tornato a lavorare con il gruppo (differenziato per Perotti, out domani) e l’augurio di Di Francesco di poterci contare contro i blaugrana potrebbe avversarsi: dal 1’ o magari in corso con l’obiettivo di macinare minuti utili in vista del derby è da verificare, oggi pomeriggio la rifinitura dirà chi saranno i migliori undici a scendere in campo alla ricerca di una disperata «remuntada». Lo stesso Dzeko, primo marcatore della squadra con 14 reti in A e 19 in stagione, ha fallito tantissime occasioni che avrebbero potuto migliorare il suo score personale e, soprattutto, portare più punti: con il 13% è il meno preciso tra i bomber delle concorrenti, Icardi, Immobile, Dybala e Mertens hanno tutti (in quest’ordine, dal più concreto al meno) percentuali migliori del bosniaco, che pure ha la Roma sulle spalle. Le mancanze più gravi sono, però, quelle delle promesse non mantenute, Schick e Defrelhanno fatto un gol a testa, inutile quello del ceco in Coppa Italia, su rigore quello del francese nella goleada al Benevento. Insomma, col Barça la Roma sfida in primis se stessa e i suoi fantasmi, da combattere in fretta perché il derby è già un crocevia per la futura Champions.



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