AS ROMA NEWS JURIC – Non era facile, è diventato semplicissimo. La Roma ha tritato l’Udinese capolista e imbattuta nonostante lo shock tattico e ambientale determinato dal doloroso esonero di De Rossi, scrive il Corriere dello Sport.

Merito della squadra, chiaro, ma anche di Ivan Juric, abile a calarsi con tatto nella realtà «più importante della mia carriera» per trasmetterle serenità e certezze. La svolta è stata evidente non solo nel risultato grasso – tre gol e potevano essere di più – ma anche nell’organizzazione e nella compattezza.

Da tempo non si vedeva una squadra così aggressiva e determinata, in cui tutti i giocatori sapevano dove stare e cosa fare. Sia con il pallone che senza. Sarà anche dipeso dagli errori puerili dell’Udinese e da una reazione nervosa al cambio di allenatore. Ma non si possono trascurare le novità introdotte da Juric, che ha sfruttato la ritrovata solidità della difesa a tre già adottata da De Rossi per aggiungere i suoi accorgimenti più basilari: pressing fino all’area di rigore avversaria e marcature uomo contro uomo, rigide soprattutto per i difensori centrali.

Una partita non basta, ovviamente, per certificare una svolta virtuosa. Giovedì per esempio il test europeo, il primo di sempre per Juric, si annuncia molto impegnativo contro l’Athletic all’Olimpico.

Ma la partenza è stata migliore di ogni aspettativa, specialmente perché i giocatori sono entrati in campo poche ore dopo aver saputo che i Friedkin avevano dimissionato Lina Souloukou. E perché i tifosi erano infuriati con la società e con la squadra: mai avevano scioperato da quando la proprietà della Roma è passata da un americano all’altro, da Pallotta a Friedkin.

La prima sfida di Juric sarà trascinare la gente, ancora sconvolta e comunque scettica, ripristinando le belle abitudini: 58 sold out di fila, tra Mourinho e De Rossi, rimangono nella storia del club e rappresentano comunque un risultato indimenticabile.



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