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Roma, Karsdorp dice no alla convocazione: l’addio è a un passo

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AS ROMA NEWS KARSDORP – Breve cronaca di un lungo addio. Quando intorno alle 17 di ieri il general manager Tiago Pinto ha contattato lo staff della comunicazione del club per confermare le prime voci che correvano lungo i corridoi di Trigoria, si è capito che le strade fra la Roma e Rick Karsdorp si stavano allontanando ormai in modo quasi definitivo, scrive La Gazzetta dello Sport.

Il terzino olandese, infatti, non si è presentato alla ripresa degli allenamenti prevista per ieri, con appuntamento di gruppo fissato alle 14.30. La seduta sarebbe stata prevalentemente atletica, come sempre accade in questi casi, ma stavolta ancor di più visto che – scherzi del destino – anche José Mourinho, l’altro “contendente”, si è presentato in ritardo per motivi personali.

Abbiamo lasciato il “quasi” nelle righe precedenti, perché la dirigenza continua a tenere Karsdorp nella lista dei convocati per l’allenamento di stamattina alle 10 e, soprattutto, per la partenza di domani destinazione Giappone, dove la squadra giallorossa è attesa da una tournée di una settimana. Ovvio che il vertici societari non siano rimasti sorpresi, perché il manager dell’olandese, Johan Henkes, aveva avvisato di quanto sarebbe accaduto.

A questo punto, però, i presupposti per uno strappo vero ci sono tutti, anche perché bisogna partire da una considerazione: se l’allenatore portoghese è arrabbiato con Karsdorp, Karsdorp lo è altrettanto con lui. La lite del dopo partita di Reggio Emilia, quando lo Special One lo aveva accusato pubblicamente di “tradimento” invitandolo “a cercarsi una squadra a gennaio” aveva spinto l’olandese a replicare a muso duro, tanto che nello spogliatoio alcuni si sono dovuti frapporre per evitare guai peggiori.

Il fatto poi che Rick si fosse regolarmente allenato fino al sabato (era rimasto anche a cena a Trigoria) per poi scoprire di non essere convocato per il match con il Torino, ha creato una ulteriore crepa, sancita anche dal cuore giallorosso spezzati, con lacrimuccia, che il terzino aveva postato dopo la partita. Non a caso il suo agente aveva tuonato: “Sono sorpreso per le dichiarazioni di Mourinho. Vogliamo una spiegazione dal club sulle parole del tecnico e sul modo in cui lo ha fatto. Non si tratta così un giocatore che è nel club da cinque anni”.

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Risultato: in tanti – da Di Francesco a Graziani – pur senza entrare nel merito, avevano usato la formula: “I panni sporchi si lavano in famiglia”. Addirittura l’archistar Massimiliano Fuksas, tifoso romanista, aveva tuonato: “Mourinho ha fatto una grande fregnaccia quando ha trattato male un giovane giocatore. Non si trattano le persone così, è stato grossolano, non si fa. Queste cose non mi piacciono”. Logico, però, che il non presentarsi all’allenamento, così come non aver lavorato nelle ultime settimane come voleva lo Special One, adesso ha minato la posizione di Karsdorp, che andrà incontro a una grande multa, che può arrivare al 30 per cento dello stipendio mensile.

In ogni caso adesso bisogna riallacciarsi al mantra del g.m. Pinto sul caso: “L’interesse della Roma è al di sopra di tutto”. Per il club la cosa migliore sarebbe stata la pace, cioè tenere l’olandese (che ha un contratto fino al 2025) fino a giugno e poi vedere. Adesso per il club giallorosso, in una posizione di oggettiva debolezza, la vendita è difficile. Molto più facile il prestito, anche se l’ipotesi Juventus significherebbe andare a rafforzare una rivale diretta per la zona Champions.

Detto che un ritorno al Feyenoord non si può escludere, è possibile che il manager di Karsdorp in questa settimana ne abbia approfittato per allacciare proficui rapporti con altre società. E la Roma? Detto che oggi arriva Solbakken, se la tregua non sarà possibile, restano due strade: puntare a destra su Celik e Zalewski oppure andare sul mercato, con le stringenti limitazioni imposte dal patto con la Uefa (pena multa da 35 milioni). I nomi che si fanno sono vecchi obiettivi, Bereszynski della Samp o Bellerin del Barcellona, ma chissà se piaceranno al palato fine di Mou.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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