La Roma, qualificata già dalla settimana scorsa, cade in casa contro il Villarreal: 0-1. Il 1° ko all’Olimpico del 2017, dunque, non conta. Sicuramente è stato peggio perdere Ruediger per il prossimo turno che la partita e l’imbattibilità in questo torneo. Il difensore, usato solo nella ripresa, ha incassato ingenuamente 2 ammonizioni e quindi sarà squalificato. Oggi alle 13 il sorteggio a Nyon: la partita d’andata degli ottavi di Europa League non lo riguarderà. I compagni, invece, si augurano di evitare, nel percorso che porta alla finale di Stoccolma, lo United di Mou, Ibra e Pogba.

ASSETTO STRAVOLTO Spalletti, dopo 6 mesi esatti dalla sconfitta nel play off di Champions contro il Porto, esce senza punti dall’Olimpico: è la seconda volta in questa stagione. Anche in quel caso, l’attacco degli 81 gol fece cilecca e la Roma chiuse in inferiorità numerica (quella sera 2 espulsi). Il turnover extralarge, guardando alla partita di domenica sera contro l’Inter a Milano, non lo agevola nel match di Europa League. Il numero di novità (7) è lo stesso proposto nel quarto di Coppa Italia contro il Cesena (promozione conquistata solo nel recupero e su rigore di Totti). Diversa è la situazione: la Roma stavolta è al sicuro, dopo il 4 a 0 dell’andata. Ma proprio la qualificazione in cassaforte non aiuta certo i panchinari a disegnare almeno una prestazione decorosa: evaporano subito l’aggressività e il ritmo. Solo 3 i titolari nella formazione di partenza: Manolas, Peres e De Rossi. E, dopo l’intervallo, il primo lascerà il posto a Ruediger per la staffetta più o meno annunciata. La rotazione massiccia, insomma, va a incidere sull’identità della squadra che, schierata con il 3-4-3, non riesce a svolgere la traccia come vorrebbe l’allenatore. Che prova El Shaarawy a destra e ripresenta Totti da centravanti mascherato. Non da finalizzatore, ruolo che è diventato fondamentale nel copione giallorosso. E la formula del doppio play, con Paredes accanto a De Rossi, si conferma poco efficace e non è un caso che sia poco usata.

NUOVA GAFFE Vermaelen torna in mezzo alla difesa. Dovrebbe guidarla. E invece è lui che regala il vantaggio al Villarreal. Sul cross da destra di Cheryshev, il controllo è difettoso. Borrè sfrutta l’assist dell’avversario e fa centro. Pure Escribà ha puntato sul turnover: dall’andata al ritorno, squadra cambiata per dieci-unidicesimi con la conferma solo del capitano Bruno. Tra i titolari anche Bonera, l’ex giallorosso Josè Angel e il tedesco d’Italia Soriano per tentare la remuntada. Alisson fa in pieno il suo dovere, soprattutto contro Borrè che fin dall’inizio ha cercato di rovinargli la serata.

ROSSO PESANTE Spalletti, inserendo Ruediger, comincia la ripresa con il 4-2-3-1. La Roma si sistema meglio. Perotti ha 2 chance. Totti, invece, chiede il rigore quando Soriano, in barriera, respinge con il braccio la sua punizione. L’arbitro Zwayer ignora l’episodio. Non perdona, invece, Ruediger che riesce a farsi cacciare, prendendo 2 gialli in 24 minuti di una partita ormai senza storia. Il primo per il fallo su Cheryshev, il secondo, il più sciocco, per la manata in faccia ad Alvaro in area avversaria. Spalletti, dopo aver sostituito De Rossi con Nainggolan, inserisce Fazio per Bruno Peres e nel 4-4-1 chiede a Vermaealen di spostarsi a destra a fare il terzino. Salah e Dzeko restano in panchina: i loro gol servono a Milano.

(Il Messaggero – U. Trani)



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