Aleksandar Kolarov

Si è trasformata nella priorità del mercato romanista. Forse anche in modo paradossale pensando che Defrel è costato 23 milioni («Felice di essere arrivato e di riabbracciare Pellegrini e Di Francesco. Mi sento una prima punta, non vedo l’ora di giocare in Champions», le parole ieri dell’attaccante a Roma Channel prima di volare insieme al dg Baldissoni e Under a Boston) e un altro grande investimento verrà effettuato per il sostituto di Salah, con Mahrez sempre in cima ai pensieri di Monchi (e Suso a rappresentare l’alternativa di scorta). Tuttavia anche la prima amichevole con il Psg, dove nel ruolo ha giocato Moreno, ha evidenziato come la Roma sia carente sul lato difensivo sinistro. Non potrebbe essere altrimenti: Emerson sta recuperando dall’intervento chirurgico al crociato e non sarà disponibile prima di novembre e l’ex Psv nel ruolo è un adattato’. Non certo quello che cerca Di Francesco. L’accelerazione nelle ultime ore per Kolarov confermata dal club giallorosso non ha per ora trovato riscontri con l’agente, il poco loquace Berti. Se le smentite in sede di mercato lasciano il tempo che trovano, queste in particolare vanno però incastonate in un altro contesto che porta a Torino. E anche qui, categoricamente off record, la società granata non smentisce l’interessamento giallorosso per Barreca. Anzi, c’è di più. Non viene negata infatti nemmeno una prima avance di Monchi, fermo a 12 milioni + 2 bonus a fronte di una richiesta di 18. La novità riguarda la tempistica. Perché ieri il Torino teneva a ribadire come la Roma «conosce i tempi della trattativa».

C’È CHI DICE NO – Tradotto: prima di lasciarlo partire, dobbiamo trovare un sostituto. Che poi, se vogliamo, è lo stesso discorso che ha fatto il Manchester City (vicino a Mendy) per Kolarov che in città, nel solito tam tam tra radio locali e social ha sollevato qualche perplessità per il suo passato laziale in una larga fetta del tifo giallorosso. Tornando a Barreca, a Torino sono convinti che al netto delle smentite di ieri di Cairo, il terzino sarà ceduto insieme a Belotti. Vanno però trovati i sostituti che la società granata ha già individuato rispettivamente in Laxalt e Simeone del Genoa. E qui entra in gioco la volontà legittima del club di Cairo di non veder lievitate alcune valutazioni a fronte degli incassi che si appresta a fare. Per l’uruguaiano, ad esempio, sono stati offerti 9 milioni + 3 di bonus a fronte di una richiesta di 15. Parti invece lontane almeno 7-8 milioni nella valutazione dell’attaccante argentino: 12+3 la proposta granata, 20 la replica rossoblù. Ricapitolando in ottica Roma: se Monchi, atteso nel weekend a Boston, avrà voglia di attendere, la sensazione è che prima o poi riuscirà a trovare la quadratura del cerchio per Barreca per il quale il Torino non ha nessuna fretta, forte anche di un interessamento dell’Inter. Se invece il ds deciderà di accelerare, per completare quanto prima il reparto e regalare a Di Francesco il terzino sinistro nelle prossime ore, sarà Kolarov il prescelto. Già esiste un’intesa di massima con il Manchester City e il calciatore ha detto sì ad un triennale sino al 2020 alle stesse cifre (circa 3,5 milioni, diluite con i bonus) che guadagna attualmente.

(Il Messaggero – S. Carina)



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