Ha soltanto diciannove anni, eppure Edoardo Bove tra allenamenti e partite ha già dimostrato di essere un giocatore pronto, dal punto di vista tecnico ma anche mentale, scrive il Corriere dello Sport. Sicuramente è il giovane che ha già accumulato maggiore esperienza per fare il grande salto tra i professionisti, a Trigoria sono certi che avrà un futuro ricco di soddisfazioni e che allo stesso tempo potrà essere un vero e proprio patrimonio del club.
Di certo Mourinho lo considera molto e in questa stagione dal ritiro in Algarve fino alla gara contro lo Spezia lo ha sempre tenuto in considerazione nonostante non abbia raccolto tanti minuti nei primi mesi tra campionato e Conference League. Una qualità da coltivare, un ragazzo che ha chiaramente ancora bisogno di crescere e che non deve bruciare le tappe proprio perché può diventare un prezioso elemento della squadra anche per la prossima stagione.
Bove a Trigoria è un esempio di professionalità, mai una parola fuori posto, mai un richiamo per comportamenti extra campo ma sempre tanto lavoro per continuare il suo percorso. Anche perché lui stesso è consapevole delle sue qualità e sta pazientemente aspettando le occasioni per mettersi in mostra e far vedere al tecnico che in questa rosa lui può starci e può anche contribuire.
Ed è ciò che ha fatto contro il Verona e poi con lo Spezia. Cogliere l’occasione e sfruttarla al massimo. Nel match contro l’Hellas è stato l’assoluto protagonista, con il gol del pareggio dopo essere subentrato nei minuti finali del match. Una mossa rischiosa da parte di Mourinho, ma presa in piena consapevolezza del valore del ragazzo che non ha deluso le aspettative.
E dopo aver raccolto quel pallone al limite dell’area, invece di affrettarsi a calciare mentre tutto lo stadio lo spingeva a tentare la sorte, lui con lucidità è entrato in area e soltanto dopo ha lasciato partire il destro che ha spiazzato tutto il Verona. L’esultanza? Una rincorsa verso il centro del campo per far riprendere subito il gioco per provare a vincere la partita. Un’altra dimostrazione non solo di lucidità ma anche di avere la testa sulle spalle.
Perché le doti di questo ragazzo sono state notate da più di un club. Bove era richiesto sia in estate sia in inverno da diverse squadre della Serie A e della Serie B, il Genoa lo aveva chiesto nell’affare che aveva portato Shomurodov in giallorosso. No secco della Roma per il gioiellino bloccato da Mourinho e blindato con un contratto fino al 2025. Con i sentiti ringraziamenti a Bruno Conti che lo aveva scoperto quando il ragazzo giocava in una scuola calcio di Roma nord, la Boreale Don Orione. Adesso a Trigoria non è più considerato uno dei ragazzi della Primavera aggregato alla prima squadra, ma un vero e proprio elemento della rosa di Mourinho.
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