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Rassegna stampa

Roma, la condanna dal dischetto: Dybala non basta, Mourinho si arrende solo ai rigori

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE – Il grande cuore della Roma stavolta non è bastato e fa tanto male perché abbiamo assaporato la vittoria prima di vederla scivolare via sulla strada per Siviglia, scrive La Gazzetta dello Sport. La Roma ha giocato meglio il primo tempo, chiuso in vantaggio grazie a un gol di Dybala, ha sbandato a inizio ripresa subendo il pareggio su autorete di Mancini e, pur senza riuscire a proporre un calcio manovrato e armonico, ha costruito e sciupato le occasioni migliori per vincere.

E poi i rigori hanno scritto la sentenza più brutta: il Siviglia ha conquistato per la settima volta l’Europa League. Gli spagnoli non hanno rubato nulla, hanno reagito bene allo svantaggio dimostrando di avere un incredibile feeling con questa competizione. Però il rimpianto per la Roma è enorme dopo una partita faticosa, dura e infinita: tra supplementari e recuperi le due squadre sono state in campo 146 minuti.

Al momento di calciare i rigori Mourinho aveva sostituito i primi tre specialisti: Dybala, Pellegrini e Abraham. E quarant’anni dopo la sconfitta in finale di Coppa Campioni contro il Liverpool è arrivata un’altra beffa dal dischetto: gli errori di Mancini e Ibanez sono stati decisivi, l’ultimo gol porta la firma di Montiel, già autore del rigore che aveva regalato il Mondiale all’Argentina in Qatar.

La grande sorpresa delle formazioni è Dybala, seconda punta nel 3-5-2 disegnato da Mourinho. La Roma sembra avere le idee chiare fin dall’inizio: la circolazione è ragionata per far uscire gli spagnoli e quando viene individuato il corridoio giusto si parte secchi. Così al 12’ Dybala si allarga e nello spazio aperto si inserisce Celik: cross e dall’altra parte arriva a rimorchio Spinazzola che conclude centralmente.

Il Siviglia si appoggia molto su Navas in costruzione, ma non riesce a penetrare perché il meccanismo studiato da Mourinho funziona bene. Cristante e Pellegrini vanno a prendere il centrocampista che a turno costruisce mentre Mancini e Ibanez si avvicinano in pressione su Gil e Ocampos. Celik e Spinazzola raddoppiano dove serve, a Torres pensa Matic e in area Smalling si mette in tasca En-Nesyri.

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Il Siviglia è molto meno attento e conferma la scarsa propensione alle marcature preventive. Al 35’ Cristante scippa Rakitic, Mancini (che fece l’assist per Zaniolo nella finale di Conference) verticalizza rapido su Dybala a cui Badè concede un paio di metri in partenza: è la sua fine. Paulo corre e infila l’angolo per il vantaggio giallorosso. La grandezza della Joya sta proprio nell’esattezza delle sue conclusioni: contro il Siviglia da posizioni simili avevano sprecato ottime occasioni Di Maria, Chiesa e Rabiot. L’eliminazione della Juve era nata anche così. Dybala, invece, punisce senza pietà. Il Siviglia reagisce affidandosi alle due specialità della casa: i cross (Ibanez è bravo ad anticipare Ocampos su traversone di Telles) e i tiri da fuori. Rakitic conclude dal limite e prende il palo.

A inizio ripresa Mendilibar inserisce Suso e Lamela al posto di Torres e Gil, ma soprattutto cambia un po’ il modo di attaccare. Suso si allarga a destra e combina con Ocampos e Navas aprendo la difesa della Roma. Piovono cross e su uno di questi, al 10’, Mancini devia nella propria porta per anticipare En-Nesyri. Il Siviglia insiste, la Roma imbarca acqua, Dybala non ce la fa più e Mourinho lo sostituisce con Wijnaldum avanzando Pellegrini.

L’olandese, però, entra male e non aiuta i compagni sulla sinistra dove Ocampos e Suso sfondano spesso. Dopo un’altra azione in coppia, Ocampos va a terra e l’arbitro Taylor fischia il rigore che però viene cancellato giustamente dal Var per il tocco sul pallone di Ibanez. Il Siviglia adesso gioca di più e meglio, la Roma fatica a costruire, si affida ai lanci lunghi, ma le occasioni più pericolose capitano proprio ai giallorossi sui calci piazzati: prima ad Abraham e Ibanez nella stessa azione (tocco dell’inglese, respinta di Bounou e liscio del difensore) e poi a Belotti, che colpisce male da ottima posizione.

Belotti aveva sostituito da poco Abraham, ma stupisce la scelta di Mourinho di rinunciare a El Shaarawy, che entrerà solo nel secondo tempo supplementare, visto che la Roma non riesce a manovrare e si affida ai lanci lunghi. Prima dei rigori l’emozione più grande è la traversa di Smalling di testa al 25’ del secondo tempo supplementare. Poi tutti sul dischetto, che esalta il Siviglia e fa piangere Dybala e la Roma: orgogliosa, combattiva e un po’ sfortunata.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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