Tammy Abraham

ULTIME NOTIZIE AS ROMA ABRAHAM EL SHAARAWY – Stendetevi su lettino (senza scarpe, please), chiudete gli occhi e ascoltate Carl Gustav Jung che parla. «La vita, per compiersi, ha bisogno non della perfezione, ma della completezza».

A pensarci bene, la frase del celebre psicoanalista svizzero potrebbe andare benissimo anche per José Mourinho, uno che ha sedotto tantissimi col suo motto: «Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio». Così è vietato sorprendersi del fatto che la nuova Roma non solo si sia blindata in fase difensiva – e con lo Special One in panchina è difficile meravigliarsi – ma abbia trovato anche una dimensione offensiva di primo livello, scrive La Gazzetta dello Sport.

Tutto questo, dopo essere stato certificato dal poker di vittorie ottenuto in altrettante partite giocate tra Conference League e campionato, è stato santificato da una gragnuola di gol segnati (12), che però hanno avuto un’altra caratteristica niente affatto banale, quella di essere arrivata grazie alla vena realizzativa di ben otto marcatori differenti. Insomma, la cosiddetta cooperativa del gol ha riaperto i battenti, lucidando non solo l’attacco, ma anche il centrocampo, che addirittura vanta i cannonieri della squadra.

Al momento, infatti, capitan Lorenzo Pellegrini e Jordan Veretout sono coloro che hanno realizzato più centri: tre a testa. Per il francese – che grazie alle sue prestazioni ha ottenuto la sua prima convocazione in nazionale – soltanto in campionato, mentre per l’azzurro – autore della prima rete ufficiale della stagione in Turchia contro il Trabzonspor – in entrambe le competizioni fin qui disputate dai giallorossi. Se a questo aggiungiamo anche che al tandem si è aggiunto Cristante, in gol in casa nel ritorno contro la formazione turca, si capisce perché il pacchetto di mediana brilli.

Ma sarà il reparto offensivo a cui si chiederà di fare la differenza. Proprio contro la Salernitana, domenica scorsa, è arrivato il primo acuto (attesissimo) di Tammy Abraham, l’inglese chiamato a rinverdire i fasti di centravanti storici come Pruzzo e Batistuta fino ad arrivare a Dzeko, per non scomodare un totem come Francesco Totti.

Prima di Abraham, però, hanno già fatto il proprio “dovere” l’altro nuovo arrivato Shomurodov (in gol nella partita d’andata contro il Trabzonspor), Mkhitaryan (che ha aperto le marcature del campionato segnando contro la Fiorentina) e lo stesso El Shaarawy (che ha ritrovato la rete nella partita di ritorno all’Olimpico contro la squadra turca).

Una menzione speciale, naturalmente, deve andare a Zaniolo, che proprio nello stesso match che ha fatto sbloccare il Faraone, ha riscoperto la gioia di rientrare nel tabellino dei marcatori, dopo il lungo calvario del nuovo infortunio al ginocchio – stavolta il sinistro – che gli ha fatto perdere tutta la scorsa stagione.

Ma la sensazione è che alla cooperativa del gol si iscriveranno ancora in parecchi, di sicuro anche i giocatori della retroguardia. Sulle palle inattive (i calci d’angolo soprattutto) la Roma, infatti, mostra di essere spesso molto pericolosa. Nessuno potrebbe sorprendersi, perciò, se difensori dal fiuto del gol come Mancini, Smalling, Ibanez e Kumbulla trovassero presto la via della porta avversaria. Morale: la cura Mourinho sta facendo lievitare la squadra giallorossa. Che forse non sarà perfetta, ma di sicuro punta ogni giorno ad essere più completa



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