Chris Smalling, Lorenzo Pellegrini

AS ROMA NEWS UDINESE – Dopo la partita alla Dacia Arena, diventa complicato non dare ragione a José Mourinho sul tema difesa, che in un colpo solo ha perso la sua compattezza e, dopo aver preso un solo gol in quattro gare, ne prende quattro in una sola partita. Chissà – scrive Il Messaggero – se Tiago Pinto si sarà convinto a rimandare le sue (meritate) vacanze per regalare un centrale allo Special One, perché in vista dei prossimi impegni, manca: “Il mercato è chiuso, ne riparleremo a gennaio. Abbiamo 17 partite prima del Mondiale e dobbiamo essere concentrati”, ha detto il general manager pochi minuti prima del fischio d’inizio.

Concentrazione, appunto, quella che non c’è stata nel reparto difensivo. Perché al di là dell’errore di Karsdorp da penna rossa (appoggio di petto verso Rui Patricio e intercettato da Udogie che segna), la linea accusa i colpi dei bianconeri. Sarà la stanchezza dovuta ai troppi impegni ravvicinati senza rifiatare, fatto sta che Mancini, Smalling e Ibanez hanno mostrato a Udine qualche crepa. E inoltre saranno loro tre a giocare fino alla sosta per mancanza di sostituti (Kumbulla ha riportato un infortunio muscolare che lo farà rientrare a ottobre).

Si tratta di altre quattro partite, due di Serie A e due di Europa League. Il rischio è di compromettere quanto di buono fatto fino ad oggi. Il gol subito al quinto minuto, ovviamente, è una doccia fredda per i giallorossi e consente alla squadra di Sottil di non sbilanciarsi disputando una partita più accorta. La Roma, invece, si è fatta prendere dalla frenesia di pareggiare i conti faticando, però, a trovare spazi tra le linee. A questo si aggiunge anche la scarsa fantasia che centrocampo e reparto offensivo, eccetto Dybala (a fine gara ha chiesto scusa ai tifosi in trasferta), mettono a disposizione della squadra.

Ma il vero problema della sconfitta di Udine è la gestione disastrosa del reparto arretrato, esterni e portiere compresi. Perché se a destra Karsdorp resta in campo solo 45 minuti (viene sostituito da Celik a inizio secondo tempo), a sinistra Spinazzola non riesce a incidere come dovrebbe. Unico lampo una verticalizzazione verso la Joya che crea la sola azione di vero pericolo della prima frazione.

Un disastro annunciato che prende vita nel secondo tempo con l’arretramento di Pellegrini accanto a Matic e l’ingresso di Belotti per Cristante. La diga davanti alla difesa si sfalda, il capitano della Roma non marca adeguatamente Samardzic che tira dai 35 metri e segna. Rui Patricio, però, è tra i colpevoli: intercetta il tiro, ma non lo blocca.

Mourinho fa un altro cambio togliendo Mancini e inserendo Zalewski per dare più spinta alla squadra. Il piano non riesce, la Roma è completamente sbilanciata, la difesa fa acqua e prende altri due gol. Uno da Pereira lasciato solo in mezzo all’area, l’altro da Lovric che concretizza un contropiede. Anche in questo caso, Rui Patricio avrebbe potuto metterci una pezza, ma la palla gli è passata sotto le gambe. Il 4-0 di Udine, frutto della gestione rovinosa della difesa, dovrebbe far ragionare sulla possibilità di regalare a Mourinho un centrale. Lo Special lo aveva chiesto in maniera esplicita alla vigilia, il match alla Dacia Arena gli ha dato ragione.



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