AS ROMA NEWS LECCE MOURINHO – La sua Roma non molla mai. Questa è la squadra di José Mourinho, questo è lo spirito dello Special One che non si dà mai per vinto e anche negli ultimi minuti della partita ha sempre incitato i suoi convinto di poterla ribaltare. Lo ha fatto con il carattere, ma anche con i cambi: Zalewski assist, e gol di Azmoun per il pari. Poi la LuPa per la vittoria, scrive il Corriere dello Sport.
Non ci accorgiamo adesso che il portoghese sia riuscito a trasmettere tutta la sua mentalità ai suoi, e non è la prima volta che la Roma riesce a trovare il gol negli ultimi minuti di gara. Quelli di Azmoun e Lukaku sono rispettivamente l’ottavo e il nono gol arrivato in questo campionato negli ultimi dieci minuti di gara (più recupero). Ecco, un dato del genere non può essere casuale: «È stata una gara di cuore, mentalità e connessione con il tifo – ha detto il tecnico a fine partita –. Ne ho allenate di squadre e non ho mai visto un tifo così. La squadra poi si è sbilanciata tanto, avevamo troppi attaccanti. Loro potevano fare il secondo gol. È stata una partita pazza e che alla fine abbiamo vinto. Dispiace per Falcone che è un grande romanista ma contro la Roma para davvero tutto, gliel’ho detto nello spogliatoio». E il portiere a fine partita ha ringraziato il tecnico: «Mi ha fatto tanto piacere ricevere queste parole di stima».
Tanti elogi del tecnico per l’Olimpico che ha sostenuto la Roma fino all’ultimo. La stessa bolgia che si aspetta (seppur con una porzione minore di stadio) nel derby della prossima settimana. E la Roma lo giocherà stando sopra in classifica: «Non è normale che nello stesso weekend le big abbiano perso punti. Ne abbiamo parlato nello spogliatoio, non potevamo sprecare questa occasione. Tre punti importanti perché siamo più vicini a queste squadre». Roma più vicina alla parte alta della classifica e a soli quattro punti dal quarto posto. Che vuol dire Champions.
Ecco allora che il derby, prima della sosta, diventa un match ancora più importante. Da vincere («Ma la Lazio ha un vantaggio di 48 ore, stavolta però non è una critica alla Lega») per chiudere un ciclo di stagione positivo, come ha dichiarato il tecnico: «Nelle prime tre partite non avevamo Dybala, Pellegrini, Lukaku, Sanches e altri. La nostra stagione è cominciata dalla quarta gara. Genova è stato un disastro isolato, quella di oggi non è stata una cattiva partita. Con l’Inter è stata difficile per noi, con metà squadra e senza panchina, con il famoso alibi del signor amministratore delegato della Serie A. Analizzando bene, la Roma gioca meglio dell’anno scorso, i punti che abbiamo potevamo essere di più però ci lasciano in una situazione per dire che siamo qui per lottare fino alla fine».
Chiosa sul suo centravanti. Romelu Lukaku, eroe del finale di gara dopo il rigore sbagliato all’inizio: «Paulo non lo ha tirato perché non voleva calciare da fermo, il suo legamento soffre un po’ con la palla ferma. Romelu è molto sensibile e quando sbaglia un rigore il suo cuore e la sua anima piangono. Con questo gol la squadra ha vinto e Romelu potrà dormire meglio. Ha un cuore grande».
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