Da Roma-Udinese del 20 agosto scorso a Roma-Cagliari di domenica sera è passato un girone intero, 21 partite, comprese le coppe, in cui la formazione giallorossa è passata dal 4-3-3 con due esterni bassi di spinta come Bruno Peres ed Emerson, al 3-4-2-1, con gli stessi brasiliani esterni, ma di centrocampo. La trasformazione è passata attraverso il 4-4-2 con il centrocampo a rombo e il marchio di fabbrica 4-2-3-1. La formazione scesa in campo con il Cagliari, però, è quella che attualmente offre le maggiori garanzie: tre centrali puri più due esterni, che all’occorrenza possono abbassarsi per difendere a cinque. Il risultato è una copertura maggiore e una porta che per la quarta partita consecutiva (la dodicesima in stagione considerando Europa League e Coppa Italia) è rimasta inviolata. Un ruolo fondamentale nella trasformazione tattica giallorossa ce l’ha avuto Federico Fazio. «Non possiamo fare a meno di lui», ha ammesso il tecnico parlando del difensore arrivato in estate dal Tottenham per fare la riserva e diventato titolare inamovibile. Con 2119 minuti in stagione è il terzo romanista più presente alle spalle di Nainggolan e Dzeko,che sono altre due colonne del disegno tattico di Spalletti insieme al portiere Szczesny.
(Corriere della Sera)
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