Tiago Pinto

CALCIOMERCATO AS ROMA PINTO – Se il mercato non è ricco, bisogna andarla a creare quella ricchezza lì, di cui hai bisogno. Ed è proprio quello che ha messo in piedi negli ultimi tempi la Roma, con una strategia ben precisa: cedere alcuni giocatori considerati in esubero a dei club che li facciano giocare e li valorizzino, mantenendosi però percentuali importanti sulle eventuali future rivendite, scrive La Gazzetta dello Sport.

È il caso soprattutto di Riccardo Calafiori, che sta facendo molto bene in Svizzera, al Basilea. Ma anche di Daniel Fuzato, il portiere brasiliano dell’Ibiza su cui hanno messo gli occhi anche alcuni club della Liga. O di Celar, ad esempio, terzo attuale miglior marcatore della Superliga svizzera con la maglia del Lugano, con cui ha segnato 12 reti (meglio ha fatto solo la coppia dello Young Boys, Itten e Nsame, rispettivamente con 14 e 13 centri personali).

E poi Diawara, Antonucci, Milanese, Ciervo e tanti altri ancora. Ad orchestrare il tutto Tiago Pinto, il general manager della Roma. Che da questo mercato «parallelo» spera di trovare anche risorse importanti per il futuro. In termini di flussi di cassa, ma anche di plusvalenze che possano andare a sistemare un po’ i conti giallorossi (che non godono certo di un ottimo stato di salute…).

Insomma, «se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna». Deve essere stato un po’ questo il pensiero del general manager della Roma, quando si è reso conto che era difficile andare a piazzare alcuni giocatori incassandoci subito dei soldi importanti. Allora lì le strade da poter perseguire potevano essere due: o continuare a darli in prestito in giro per il mondo senza però avere poi la certezza che potessero giocare (anzi, spesso e volentieri succede il contrario…) dovendo spesso contribuire anche all’ingaggio o darli via a prezzi bassi (in alcuni casi anche gratis, come per Antonucci) ma mantenendo delle percentuali sulla futura rivendita che possano garantire degli introiti futuri ai giallorossi.

Pinto ha optato per la seconda strada, consapevole che nel momento in cui un club diventa proprietario del cartellino di un giocatore ha anche tutto l’interesso a farlo giocare, valorizzarlo e – perché no – dopo anche venderlo, facendoci anche lui dei soldini su. E la Roma ha cercato proprio tutte soluzioni che sposassero da vicino questa linea qui.

Quello che sta facendo probabilmente meglio è proprio Calafiori (3 milioni per la Roma, bonus inclusi), che in Svizzera è tornato ad essere un giocatore importante. Riccardo ha faticato un po’ all’inizio, anche perché veniva da un lungo periodo di inattività. Ma poi ha messo il turbo e il nuovo allenatore (Heiko Vogel, che era il d.s. del Basilea e da febbraio ha sostituito l’esonerato Alex Frei) ha iniziato a farlo giocare anche da difensore centrale, sia a tre e sia a quattro. E i risultati sono ottimi.

Esattamente come le prestazioni di Fuzato (ceduto per 700mila euro) all’Ibiza, che a dispetto del penultimo posto della squadra delle Baleari nella Liga2, sta disputando una stagione top. La quadrupla parata dello scorso 8 gennaio in casa della capolista Eibar ha fatto il giro della Spagna e ha attirato su di lui anche l’interesse di un paio di club della Liga. In Svizzera, poi, sta brillando anche lo sloveno Celar (andato via per 206mila euro), che alla Roma ha fatto Primavera e che dopo i prestiti in B a Cittadella e Cremonese, ha trovato il suo eldorado a Lugano (in due anni 26 reti in 68 partite).

Di gol, tra l’altro, quest’anno ne sta segnando tanti pure Antonucci, che al Cittadella è già a nove e punta ad arrivare in doppia cifra. Anche per lui le esperienze in prestito (Vitoria Setubal e Salernitana) non erano stato ottimali, da quando il Cittadella l’ha preso è tutta un’altra storia. Infine Diawara, che gestisce il centrocampo dell’Anderlecht (30 partite totali) e che punta a vincere la Conference League (nei quarti i belgi se la vedranno con l’Az Alkmaar). La Roma lo ha ceduto per 3 milioni, ma spera che crescano presto.

E poi ci sono tanti altri giovani su cui la Roma ha delle percentuali di rivendita importanti. A Trigoria detengono ancora il 30% su Milanese (ceduto per 750mila euro alla Cremonese ed ora in forza al Venezia) e Tripi (in Slovenia, al Mura). Poi il 20% su Ciervo (è del Sassuolo, quest’anno in prestito prima al Frosinone e poi al Venezia, dopo l’esperienza in A con la Samp) che sale al 25% se la futura cessione sarà inferiore ai dieci milioni. Quindi il 50% su Ndiaye (Cremonese), il 25% su Bouah (Reggina) e il 10% su Felix (Cremonese), che nella casse della Roma ha già portato 6 milioni (più 3 di bonus). Il futuro del mercato passa anche da qui.



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