Rassegna stampa
Roma, la rosa è in rosso: Fonseca in ansia
NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Il primo test stagionale a Trigoria contro la Sambenedettese è lo specchio di come la Roma – a due settimane dall’inizio del campionato – sia incompleta. Mancano chiaramente i 13 nazionali ma di questi Kolarov e Schick sono stati ceduti, Florenzi, Olsen e Under attendono di esserlo e Dzeko resta in bilico.
Per Fonseca, preparare così la stagione diventa difficile. Il portoghese ha detto alla dirigenza di voler continuare con la difesa a tre. Attualmente tolti Fazio (che dopo il rinnovo automatico sino al 2022, ha chiesto un altro anno per accettare il Cagliari) e Jesus (ha un’intesa col Genoa ma per andarsene vuole il cartellino gratis) destinati comunque a partire, per il progetto tecnico che ha in mente Paulo rimangono i soli Ibanez e Mancini (in azzurro).
Non c’è Smalling e l’accordo con lo United rimane lontano. L’offerta della Roma è 14 milioni, bonus compresi. Il Manchester ha però tutto l’interesse ad aspettare, nella speranza che qualche club possa rilanciare. Chris tra l’altro chiede un quadriennale da 3,5 milioni più bonus. Operazione che rischia di andare per le lunghe e risolversi (questo è l’augurio) in extremis. Oltre all’inglese, la Roma (che ha rinnovato per 3 stagioni il rapporto con le Academy di Dubay) ha intenzione di prendere altri due centrali. Uno potrebbe essere Maksmimovic. L’altro sarà un profilo low cost. In lizza il giovane Perez, di proprietà dell’Atletico Madrid.
Tralasciando il portiere (che c’è ma alimenta più di qualche perplessità), a centrocampo il reparto – almeno per vie centrali – ad oggi è al completo. Diawara, Villar e Veretout mediani, Cristante e Pellegrini (arretrato rispetto alla scorsa stagione) costruttori di gioco. Anche in questo caso, la precisazione temporale non va sottovalutata. Il Napoli preme per il francese con l’agente che lavora per trovare un’intesa con De Laurentiis (3 milioni la richiesta).
E la Roma? Non ha chiuso alla cessione. A 30 milioni, in un mercato dove non gira cash, ci si siede e si valuta. Veretout a bilancio figura a 15,1 milioni: venderlo al doppio è un’operazione che un club che a giugno ha chiuso con un passivo superiore ai 160 milioni e ha un indebitamento oltre i 300 è costretto quantomeno a considerare. Friedkin o non Friedkin. Gli esterni sono un altro punto interrogativo. A destra, Zappacosta è tornato al Chelsea, Karsdorp è stato ceduto all’Atalanta, Santon è in uscita (Besiktas), resta il solo Bruno Peres (ai box perché positivo al tampone: Mirante invece è tornato a disposizione).
Con Florenzi inspiegabilmente out dai piani tecnici di Fonseca anche con il cambio di modulo, serve un titolare. A sinistra, partito Kolarov c’è Spinazzola. Più Calafiori che farà parte della rosa. Tuttavia visti i continui stop dell’ex Atalanta, si cerca un altro elemento. Biraghi è una possibilità che potrebbe essere agevolata dall’agente di Veretout.
In attacco, se la batteria dei trequartisti è ok (Zaniolo, Pedro, Mkhitaryan e Perez, con Perotti, Kluivert e Under in uscita: il primo tra Fenerbahce e Spartak, l’olandese vicino al prestito al Benevento e Cengiz in orbita Napoli) tutto ruota attorno a Dzeko. Il Napoli continua a valutare Milik 40 milioni. Il passo in avanti, scendendo da 20 a 15 milioni più il cartellino di Under, non basta. Anche perché Edin non ha ancora il via libera da Torino. Accolta ieri intanto l’istanza della Roma per il rinvio dell’udienza per il mancato rispetto norme anti-Covid al San Paolo. Se ne riparlerà dopo il 15 settembre.
(Il Messaggero – S. Carina)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA