AS ROMA NEWS DERBY LAZIO MOURINHO – La Roma preoccupa, anche se ha 3 punti in più di un anno fa (ma +4 in differenza reti, rispetto al +8 del 21-22): finora ha perso 6 volte, troppe, in 19 partite ufficiali. Anche nel derby ha esibito una manovra esangue e priva di variazioni, in linea con la stagione. Sarri ha scelto di concederle l’iniziativa, sapendo che quello è il suo tallone d’Achille, scrive Il Messaggero.
Finora la Roma di Mourinho ha mostrato un basso livello tecnico generale, nelle prestazioni di squadra e in quelle dei singoli, del resto il poverissimo dato dei 16 gol segnati racconta molto. Ha faticato a imporre il suo gioco preferendo la controffensiva, e il disegno le ha consentito di vincere le partite che doveva vincere, 7, contro avversarie assai inferiori, più quella contro l’Inter a Milano. Spesso l’ha aiutata il geniaccio di Dybala, altre volte San Calcio Piazzato, ben di rado l’espressione tecnica collettiva. Ma contro Atalanta, Napoli e Lazio, ipotetiche parigrado, ha perso all’Olimpico nonostante la spinta dei soliti 62mila, e in due casi su tre facendo una figura poco edificante.
Il problema, a parte il fatto che senza Mkhitaryan si è perso un sicuro riferimento tecnico, è che i giocatori della Roma hanno smesso di migliorare, e questo potrebbe chiamare in causa l’allenatore, o il clima generale nella squadra. Tutti regrediti, Mourinho compreso. Non hanno più fatto progressi Mancini e Ibanez, anzi. Si è sostanzialmente fermata la crescita di Zalewski. Cristante sembra imballato. Abraham è sprofondato chissà dove, 3 gol in 18 partite e prestazioni vuote. Pellegrini non ha quasi mai avuto le gambe piene e reattive, anche se ha garantito il piede felice sui calci piazzati.
Zaniolo continua a prendere a testate i muri, rinunciando sempre più spesso alla tecnica: perché questa involuzione, visto che poi i muscoli non gli servono per segnare? A proposito di muscoli: troppi infortuni in più, in squadra, rispetto allo scorso anno, chissà che succede. La Roma non migliora più, si è illanguidita. E Mourinho non riesce a cambiare strategia, appannato anche lui. Non una situazione rasserenante: vincere di forza e con gli strappi, in attesa di Dybala, sembra l’unica opzione. Non granché.
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