Rassegna stampa
Roma, le cinque spine per Fonseca. Ma è fatta per Milik
NOTIZIE AS ROMA FONSECA – L’effetto Friedkin non basta. A 5 giorni dall’inizio del campionato Fonseca ha almeno cinque spine difficilmente estraibili entro sabato quando i giallorossi giocheranno a Verona.
Il tecnico aspetta rinforzi dopo le promesse negli incontri di Trigoria con Dan e Ryan Friedkin che si fermeranno a lungo nella capitale. Al momento, infatti, la Roma è una squadra addirittura indebolita rispetto a quella disastrosa che ha perso col Siviglia un mese fa. E i problemi sono gli stessi.
A cominciare dalla porta di burro di Pau Lopez che continua ad accumulare incertezze (vedi Cagliari). Fonseca sta pensando a Mirante titolare, ma servirebbero certezze in un ruolo cruciale. Qualche metro più avanti i problemi aumentano perché l’affare Smalling ancora non è stato concluso nonostante la pressione dell’inglese che ha disertato pure la foto di gruppo con lo United.
Si stringe il cerchio su Izzo dopo l’arrivo di Murru a Torino, ma bisogna sbrigarsi per evitare un Cristante centrale. Stesso problema sulle fasce dove sono stati ceduti in fretta sia Kolarov sia Florenzi (buon esordio col Psg) e dove ora rischia di giocare titolare Santon in attesa di uno tra Biraghi e Faraoni.
La terza spina è enorme e si chiama Dzeko. La Juve è ancora incerta tra il bosniaco e Suarez ma intanto la Roma si è portata molto avanti su Milik. Ballano solo dettagli col Napoli e già oggi dovrebbe arrivare l’intesa. I giallorossi potrebbero quindi ritrovarsi Edin da avversario la domenica dopo. I giallorossi potrebbero iniziare il campionato con Edin e poi ritrovarselo da avversario la domenica dopo.
Nel frattempo manca un vice e in caso di forfait di Dzeko toccherebbe a Mkhitaryan vestire il falso nove visto che anche Perotti ha rimediato una lesione muscolare che lo terrà out 4 settimane mentre per Zaniolo si prevedono 8 mesi di stop. Ma il suo primo recupero non è stato affrettato, si difende Manaro il medico del club.
La 5° spina è la più grande e Fonseca deve togliersela da solo. Alla Roma, infatti, continua a mancare un’identità di gioco e un modulo di riferimento. Un allarme che già fa tremare la panchina. E non è nemmeno iniziata la stagione.
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