AS ROMA NEWS MOURINHO SQUALIFICA – José Mourinho pagherà con due giornate di squalifica lo sfogo al 44′ del secondo tempo di Roma-Torino contro l’arbitro Guida. Il tecnico “entrando nel terreno di gioco, ha contestato una decisione arbitrale assumendo un atteggiamento minaccioso nei confronti dell’arbitro e rivolgendo ripetutamente allo stesso un epiteto gravemente offensivo”, si legge sul comunicato, scrive Il Messaggero.
Ad oggi, dunque, salterà le partite in casa contro il Bologna (4 gennaio) e a San Siro contro il Milan (8 gennaio). La società è in attesa del dispositivo per valutare la possibilità di opporsi chiedendo di dimezzare la sanzione. Nulla ancora è deciso. Era già accaduto in questa stagione che Mourinho si facesse espellere, era il 18 settembre e all’Olimpico si giocava Roma-Atalanta. All’epoca José ha rimediato solo una giornata e ha dovuto saltare l’Inter.
Un tecnico che vive sul filo della tensione e che pretende lo stesso dalla sua squadra. Le sue non sono sfuriate istintive, ma messaggi che invia ai giocatori per stimolare una reazione. Domenica scorsa ha ottenuto un risultato parziale agguantando il pareggio grazie a Matic e Dybala (“Club e allenatore hanno gestito bene il processo di recupero”, ha detto Scaloni). È evidente, però, che ogni partita non può trasformarsi in una finale e restare in bilico fino al 90′.
Quest’anno in Serie A le uniche gare vinte con due o più gol di scarto sono state quelle contro Monza (3-0) e Verona (3-1). Quest’ultima si è sbloccata solo all’88’ grazie al Volpato. Un problema che mette sotto stress psicofisico la squadra e non permette al tecnico di fare cambi a partita in corso per risparmiare qualche elemento più fragile.
Ne ha parlato Eusebio Di Francesco, ospite con Claudio Ranieri, alla presentazione del libro di Pietro Chiodi Dalla Curva Sud al Paradiso. L’ex tecnico della Roma ha motivato la fragilità di Pellegrini: “Spesso vi lamentate del turnover, ma non tutti i giocatori possono avere lo stesso rendimento giocando sempre”. Di Francesco ha poi mandato una stoccata all’ex proprietà Pallotta: “Cosa non rifarei? Nel secondo anno mi sono trovato ad avere un mercato non all’altezza di quello fatto l’anno prima. Mi aspettavo scelte diverse. Karsdorp? L’ho lasciato in tribuna per fargli capire che doveva lavorare in maniera differente”.
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