Stepha El Shaarawy

AS ROMA NEWS SALERNITANA EL SHAARAWY KARSDORP – Le vie del calcio sono infinite. Ma quelle di Stephan El Shaarawy, Daniele De Rossi e della Roma si somigliano parecchio. Le stesse motivazioni fortissime. Soprattutto ora che il Faraone, alla guida di un plotone di gregari giallorossi pronti a rilanciarsi con il tecnico, ha colto al volo una nuova chance nell’ultima partita contro il Verona per tornare il giocatore che è stato fino a qualche mese fa, scrive La Gazzetta dello Sport.

Ovvero un attaccante esterno che gioca finalmente vicino alla porta e vicino a Lukaku e Dybala, che serve sulla trequarti assist (due decisivi proprio contro i gialloblù all’Olimpico) e che sa accendere il gioco d’attacco con le sue accelerazioni. Come si augura DDR anche domani sera a Salerno, dove l’esterno può da solo sparigliare le carte degli avversari.

Il feeling fra i due, Stephan e Daniele, viene da lontano. L’attaccante è il giocatore che ha diviso per più tempo in squadra lo spogliatoio con l’attuale allenatore, dal 2016 al 2019. Il 28 maggio, giorno dell’addio al calcio di Francesco Totti, c’era anche ElSha in campo con De Rossi.

Insieme hanno vissuto, per dire, la straordinaria rimonta Champions sul Barcellona nel 2018: l’attaccante in campo dal 32’ della ripresa, due minuti dopo il 3-0 di Manolas. E insieme erano pure quando DDR diede il suo addio alla Roma il 26 maggio 2019: un video sul web li ritrae nello spogliatoio, con gli altri, durante il discorso motivazionale di Daniele prima della sfida col Parma, culminato con le urla d’incoraggiamento finali dell’esterno e dei compagni presenti.

Memorie di un’antica grandezza che tornano a splendere oggi, alla vigilia di una sfida che può segnare la svolta in campionato: con l’attaccante che è il vero nuovo acquisto giallorosso nella piena maturità calcistica. In grado com’è di far sentire alla squadra il suo peso e il suo carisma nei momenti più difficili.

E come El Shaarawy, rinato e in campo dal primo minuto all’Arechi, anche Rick Karsdorp è stato folgorato sulla via di De Rossi. In fondo a un lungo tunnel buio, anche per via dei rapporti complessi avuti con José Mourinho, il laterale destro ha rivisto la luce trovando adesso un tecnico che lo conosce alla perfezione fin dalla stagione condivisa 2018-19 e che lo ha messo in cima alla lista degli esterni bassi a destra, cioè prima di Kristensen e Celik. Non una conferma banale, la sua. Ma una scelta precisa di chi vuole sistemare la fascia da qui a fine stagione. E l’olandese, nel segno della continuità ritrovata, è destinato a diventare un altro titolarissimo dopo mesi di gregariato tra panchina, campo e tribuna.

Sul treno giallorosso in corsa che passa da Salerno sono del resto pronti a salire pure Houssem Aouar, Niccolò Pisilli (già elogiato in pubblico da DDR) e Sardar Azmoun, pedine che vanno molto a genio all’allenatore. E che, laddove dovesse presentarsi l’occasione a partita in corso, entreranno in campo per lasciare una traccia. In particolare, le qualità di rifinitore e palleggiatore in mezzo di Aouar (rientrato dalla Coppa d’Africa con l’Algeria) potrebbero risultare preziose, in quel gioco di De Rossi meno fisico rispetto a quello di Mou e che prevede pulizia del tocco e rapidità di pensiero. È una seconda opportunità per cinque romanisti, da ElSha ad Azmoun: uno scoppio di vita per imprimere una svolta in giallorosso e aumentare il tasso di autostima. Perché la corsa Champions non aspetta nessuno.



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