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Rassegna stampa

Roma, le scelte di Fonseca appese a Smalling

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NOTIZIE AS ROMA FONSECA SMALLING – Dopo Juric, Conte. Gli esami per Fonseca non finiscono mai. E nell’ottica di una virata in corsa sulla difesa a tre, Paulo – dopo il tecnico croato – si trova ad affrontare quello che, con Gasperini, può essere considerato il miglior interprete di questo modulo in Italia.

Anzi, se l’allenatore piemontese è salito alla ribalta internazionale negli ultimi due anni, l’ex ct ha alle spalle tre scudetti con la Juventus e un’esperienza, maturata con la nazionale, che gli permette ancora di guardare tutti dall’alto in basso. «L’idea batte il talento» la sua massima all’indomani del successo contro la Spagna dei vari De Gea, Ramos, Piqué, Jordi Alba, Fabregas, Iniesta e Morata, prima di fermarsi ai calci di rigore contro i futuri campioni d’Europa della Germania. A guardare quella squadra, con Giaccherini mediano, De Sciglio esterno sinistro e la coppia d’attacco Eder-Pellè, l’allenatore salentino non esagerava.

Si affrontano quindi chi del 3-5-2 ha fatto un dogma e chi, come Fonseca, è stato costretto ad adottarlo cercando un’alternativa ad una caduta libera in campionato. Il coraggio del portoghese è stato premiato: dopo una vita nella quale aveva sempre giocato con una linea difensiva a quattro, ha dimostrato di non aver paura a cambiare. Lui che aveva sempre praticato allo Shakhtar il calcio dei trequartisti, sviluppando il suo gioco prevalentemente sulle ali, ora si ritrova a farne a meno.

Dopo la parentesi con il Napoli dove più che a tre, la Roma difese a 5, nelle gare contro Parma e Verona, Fonseca ha cercato di proporre una variante del 3-3-3-1 proposto in Coppa Italia a gennaio. E così è nato il 3-4-2-1 con due giocatori di qualità (Pellegrini e Mkhitaryan) dietro Dzeko, mediana senza fronzoli Diawara-Veretout e tridente difensivo dove spicca la muscolarità di Ibanez ma con un calciatore di qualità che ha il compito di far (ri)partire l’azione.

Mancini, Cristante e/o Kolarov: gli interpreti cambiano, la filosofia no. La ricerca dell’equilibrio è invece data dai due terzini. L’optimum per il calcio di Fonseca è quando i due si trasformano in ali aggiunte. La realtà vuole che in gare complicate come quella che attende i giallorossi domani, probabilmente assisteremo ad uno più propositivo e l’altro maggiormente attendista, facendo in modo di trasformare provvisoriamente la linea difensiva da tre a 4.

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Per l’assetto finale molto dipenderà dalle condizioni di Smalling. Ieri il difensore stava meglio, a tal punto che ha lavorato con il gruppo. Tuttavia la certezza di vederlo in campo contro l’amico-rivale Lukaku (anche lui in dubbio), la si avrà soltanto in giornata quando l’inglese avrà superato anche l’ultimo test che lo attende. Intanto procede la trattativa con il Manchester United per il riscatto. La Roma offre 14 milioni, all inclusive. I Red Devils sono scesi a 20. Non basta. 

(Il Messaggero)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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