Vuoi o non vuoi, un po’ freschi saranno. Portiere a parte, domani sera l’asse portante della Roma sarà composta da Manolas, Strootman, De Rossi, e Dzeko, che a Palermo hanno riposato o quasi (con loro anche Emerson). Edin è stato in campo appena 26 minuti, Kevin 16, Daniele 9, mentre Kostas, in quanto squalificato, zero, così come Emerson. Zero minuti nelle gambe anche per Perotti (infortunato a Palermo), se mai dovesse essere lui il prescelto a sostituire Bruno Peres, che ieri ha accusato un risentimento muscolare ed è in serio dubbio per la sfida contro il Lione. Siamo più o meno ai livelli di Roma-Villarreal, quando Spalletti, schierando questa formazione, Alisson, Manolas (1′ st Rudiger), Vermaelen, Juan Jesùs, Bruno Peres (39′ st Fazio), De Rossi (31 st Nainggolan), Paredes, Mario Rui, Perotti, El Shaarawy, Totti, ha potuto far riposare con un colpo solo Dzeko, Nainggolan, Strootman, Salah, più ha tolto un quarto d’ora a De Rossi, un tempo a Manolas e Ruediger, impiegando solo per qualche minuto Fazio. Sarà un caso, forse, ma la successiva sfida è stata quella di San Siro contro l’Inter, forse la migliore Roma degli ultimi due/tre mesi. Sarà un caso, dicevamo, ma ora come non mai conta la gestione delle energia: riposo con il Palermo, sforzo con il Lione e alleggerimento con il Sassuolo nel fine settimana.
ASSENTI MIRATI – Spalletti a Palermo ha mandato in panchina chi nelle ultime prestazioni è apparso un po’ appannato: il secondo tempo a Lione di Strootman e di De Rossi è stato nettamente inferiore rispetto al primo, quando invece si sono segnalati tra i più positivi. Non a caso, proprio i due in questione sono nella lista nera, di quelli che nella Roma hanno giocato di più, Daniele superando abbondantemente i duemila minuti (2306) e Kevin i tremila (3017). E queste non sono colpe, è solo un fatto fisiologico, specie per un calciatore di 33 anni e uno che viene da un paio di stagioni di inattività. Diciamo che una partita senza stress non può che aver fatto bene alle gambe e alla testa. Lo vedremo, anche se, chiariamolo subito, questo non è garanzia di successo, ma sulla carta può sicuramente aiutare. In questo contesto anche la squalifica di Manolas, scaricata in una partita sulla carta semplice, è stata una manna per Spalletti. Kostas è uno dei quasi semprepresenti, con 2789 minuti complessivi. Il poco utilizzo di Vermaelen, sotto questo aspetto, ha complicato la vita ai vari Fazio (2.987), Ruediger (2.035 in venticinque partite, le prime le ha saltate per l’infortunio al crociato).
LO SFORZO – Se alcuni hanno potuto riprendere fiato, altri saranno costretti ai supplementari. Nainggolan, ad esempio, ha perso un po’ di smalto rispetto a un paio di settimane fa, ma non appare in debito d’ossigeno: lui è quello che guida il gruppo dei più impiegati avendo giocato 41 partite (3.250 minuti). Stesso discorso vale per Peres, in campo solo tre volte in meno di Nainggolan, totalizzando 3.111 minuti giocati. Il brasiliano è in dubbio per domani, Spalletti sta già studiando la soluzione alternativa, con tanto di cambio modulo. Quattro difensori, due centrocampisti, tre mezze punte più Dzeko. Questa l’idea, con Perotti in vantaggio su El Shaarawy per il ruolo di trequartista di sinistra, con Emerson a giocarsi il posto con Juan Jesus per il ruolo di terzino sinistro. Ps: anche Totti a Palermo ha riposato, ma questa è un’altra storia.
(Il Messaggero – A. Angeloni)
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