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Rassegna stampa

Roma, l’incognita della rosa extra large. Manca qualità nei ruoli chiave

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AS ROMA NEWS CAGLIARI – La Roma senza Paulo Dybala – ha evidenziato Daniele De Rossi – spaventerebbe. Sì, in effetti è così, visti anche quei ventuno minuti (più recupero) di Cagliari. L’argentino alla Unipol Domus è stato il migliore per giocate pericolose, assist, passaggi chiave, scrive Il Messaggero.

La Roma si impenna, quando c’è lui: non è una novità, è nelle cose. Poi il problema è sempre il solito, ovvero quante volte la Joya garantisce questo genere di prestazioni. Ma De Rossi deve essere spaventato anche se, entro il 30 agosto, non verrà completata la squadra, che è vero che ha bisogno di Paulo, ma non solo di lui. Quella vista Cagliari è una Roma incompleta, ancora alla ricerca di se stessa e dei calciatori giusti per fare un certo tipo di calcio, veloce, aggressivo, di qualità.

La Roma si è presentata a Cagliari con Celik e Zalewski negli undici, cioè due calciatori che nella scorsa stagione non erano titolari né con Mourinho né con De Rossi; due che hanno vissuto l’estate in cerca di acquirenti. Quindi, due che non sono pietre angolari del progetto derossiano, che prevede altri giocatori in quei ruoli. Non a caso, lo stesso tecnico della Roma ha parlato di rosa completa, anzi di più, esagerata. Nella quantità lo è, molto meno nella qualità. Ci sono troppi giocatori in uscita che costituiscono un problema, diplomatico e tecnico.

E’ difficile, ad esempio, dover far digerire a Bove il perché gli viene preferito Baldanzi, mezz’ala dell’ultimo minuto e primo cambio a centrocampo a Cagliari. Non serve Bove? C’è bisogno di un altro, secondo De Rossi, migliore. Stesso discorso vale per Zalewski, che ha giocato perché ElSha non era al meglio. È arcinoto che DDR stia cercando un esterno alto di sinistra, un titolare: il famoso calciatore da strappi, con gamba etc. Così come gli serve un esterno basso, e Celik non è quel calciatore lì. E per ora c’è solo il turco, quindi la scelta era obbligata.

Al momento il problema di De Rossi è dover gestire calciatori che gli servono poco e certi equilibrismi dialettici alla lunga possono metterlo in difficoltà. Tra i giocatori-esubero, c’è anche Smalling, che è il terzo centrale. In teoria ne servirebbe un quarto, ma l’esigenza immediata è trovare almeno un altro Smalling.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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