ULTIME NOTIZIE AS ROMA SHOMURODOV – Come a volte accade nella vita, la rapidità è una componente essenziale del calcio. Per informazioni chiedere a Eldor Shomurodov che, dopo aver segnato il gol dell’Uzbekistan nell’amichevole persa contro lo Svezia (2-1 il finale), racconta come in pochi giorni la sua carriera abbia preso un abbrivio diverso e inaspettato, scrive La Gazzetta dello Sport.
Tutto per merito del solito “deus ex machina” che di nome fa José Mourinho, l’uomo che sta portando la Roma in un’altra dimensione. «Il mio trasferimento si è materializzato in una settimana – ha spiegato l’attaccante giallorosso a Championat.Asia -. Il tecnico portoghese ha parlato prima con il mio agente e poi con me. Non potevo credere si chiudesse così velocemente».
Con queste premesse, nessuna sorpresa che Shomurodov santifichi l’apporto che lo Special One sia portando nella realtà capitolina. «Non c’è pressione nel lavorare con lui. In squadra lavoriamo tutti per l’obiettivo comune. Il primo incontro è stato emozionante, ora siamo come un maestro e il suo studente. È un grande psicologo, è interessante lavorare con lui. Gli allenamenti sono davvero interessanti».
D’altronde, il salto di qualità rispetto al Genoa, secondo l’attaccante uzbeko, è sensibile. «Le differenze tra Roma e Genoa è enorme. La squadra rossoblù lotta per la salvezza, quella giallorossa per i primi posti. Dal punto di vista dell’organizzazione, la Roma ovviamente è un top club. Tutto in giallorosso è organizzato diversamente». E a proposito di organizzazione, occorre monitorare quella tattica su cui sta lavorando Mourinho.
L’obiettivo, d’altronde, appare chiaro: riuscire a far convivere l’uzbeko con Tammy Abraham, il fiore all’occhiello della campagna acquisti, che rischia di togliergli spazio. «Tutti i giocatori vogliono giocare – spiega – ma d’altro canto la Roma è una grande squadra. Io provo sempre a dare il massimo, sia quando entro dalla panchina sia quando gioco titolare. Ci saranno tante partite, tutti avranno la loro occasione. All’inizio è stato un po’ difficile accettarla, ma ora è tutto a posto. Continuo a lavorare e posso anche giocare insieme a lui. Ancora non siamo stati provati in coppia, ma Mourinho sa che io posso giocare anche come esterno. Penso che ci proverà insieme più avanti».
Ciò che conta, comunque, sono i traguardi del club giallorosso. «L’obiettivo principale è tornare in Champions. Poi puntiamo anche a vincere la Conference League». E il tono della voce rivela una sicurezza nuova. Che ricorda parecchio quella di Mourinho. Il futuro, forse, è già arrivato.
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