(Il Messaggero – U. Trani) La cassaforte al posto della classifica: la Roma passa in fretta dal campionato alla Champions, sapendo che la qualificazione agli ottavi vuol dire soprattutto ricchezza. Economica e tecnica. Il futuro sarebbe scontatamente migliore. I giallorossi meritano di restare in Europa, dove viaggiano a una velocità superiore che in Italia: il 4° posto in A, a 5 punti dalla vetta, e il 2° nel gruppo C, subito dietro al Chelsea e davanti all’Atletico Madrid. Domani sera, all’Olimpico, affrontano il Qarabag. Con il successo, la promozione è sicura, a prescindere dal risultato del match di Stamford Bridge. Non dipende, dunque, da altri, anche se Di Francesco sa di potercela fare con il pari o la sconfitta se Simeone non batte Conte a Londra. Ma quel piano non gli interessa. Meglio non rischiare, come accadde 2 anni fa a Garcia che poi ci ha pure rimesso il posto.

PRECEDENTE DOUBLE FACE – L’ultima qualificazione della Roma agli ottavi di Champions fece più rumore del previsto: i giallorossi, la notte del 9 dicembre del 2015,uscirono dal campo tra i fischi dopo lo 0 a 0 contro il Bate Borisov, utile comunque per andare avanti nella competizione. Il pubblico dell’Olimpico bocciò la prestazione della squadra di Garcia che, un mese più tardi, fu esonerato. Il percorso in quell’edizione, bisogna ammetterlo, è stato incerto. Solo 6 punti conquistati, con 1 successo e 3 pareggi: è il record negativo del torneo, tra le formazioni che hanno superato la prima fase, da dividere con lo Zenit, capace di fare lo stesso nel 2013. Eppure la proprietà Usa, costretta a cambiare il suo 4° tecnico in 4 stagioni e mezzo, prese comunque atto della bontà del raccolto: 77 milioni abbondanti, anche perché la Lazionon superò i play off di agosto e la quota del market pool dell’Uefa destinato alle italiane fu diviso solo tra il club di Pallotta e la Juve.

CONTO APERTO – Quell’exploit da 77 milioni, con le 8 partite giocate nell’edizione 2015-2016 (6 della prima fase e 2 degli ottavi), non sembra però replicabile. Farebbe comunque rumore anche questa promozione. Ma per il valore delle rivali nel gruppo C: la Roma ha ribaltato fin qui il pronostico. Il raccolto, invece, sarebbe inferiore per la partecipazione, in partenza, anche della Juventus e del Napoli con le quali sono stati divisi i milioni di euro del market pool. Adesso, per sapere quanti altri milioni entreranno nel forziere di Pallotta, bisognerà conoscere proprio il destino delle formazioni di Allegri e Sarri. La Roma, con i 5 match disputati, ha già messo in cassaforte altri 8,2 milioni che si aggiungono ai 30 circa già raccolti: 4 arrivano dai risultati (2 vittorie e 2 pareggi) e 4,2 milioni dalla biglietteria (abbonati e paganti). E, con la vittoria contro il Qarabag, si avvicinerebbe a 11 milioni (1,5 per il successo più 0,5 per l’incasso) e incasserebbe anche i 6 milioni per la qualificazione. Poi dipenderà dal valore della prossima rivale: se all’Olimpico si presenterà una big, il botteghino garantirà altri 3 milioni o forse più.Sarebbero, dunque, 20 milioni, senza però contare la nuova quota del market pool. Il prestigio internazionale può garantire nuovi introiti dagli sponsor.

VISTA SUL MERCATO – Dalla questione economica alla sfera tecnica. La qualificazione andrebbe anche a incidere sul ranking Fifa: la Roma è al 30° posto. La quotazione di ogni giocatore giallorosso è lievitata. E Di Francesco, fondamentale per la svolta in Europa, potrebbe anche chiedere a Pallotta di tornare sul mercato a gennaio per migliorare il gruppo, già competitivo in campionato e in Champions.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨