AS ROMA NEWS DELISTING BORSA FRIEDKIN – A ventiquattr’ore dalla conclusione dell’Opa di Romulus and Remus Investments Llc, la finanziaria di Dan Friedkin sulla Roma Calcio, è corsa contro il tempo per superare la soglia del 95% che consentirà l’uscita dal listino. Raggiungendo così l’obiettivo principale dei Friedkin: seguire le orme di Elon Musk, il visionario patron di Tesla, e trasformare il club in una private company.
Partita il 13 giugno – riferisce Il Messaggero – l’Opa ha quale oggetto l’acquisizione di complessive 83.000.895 di azioni della As Roma, pari al 13,20% del capitale a 0,43 euro per azione. Il tempo per la raccolta scade domani, salvo naturalmente ottenere una proroga (per solito di alcuni giorni), come per esempio fece alla fine di luglio 2020 Intesa Sanpaolo in occasione dell’Opa su Ubi Banca.
In totale Romulus spenderà 35,69 milioni qualora tutte le azioni richieste venissero consegnate. Sebbene il livello raggiunto ieri (il 92,5%) non suggerisca ottimismo sull’esito dell’offerta in questo giro, va però segnalato che per solito le consegne di titoli più massicce sono concentrate negli ultimi due giorni di validità dell’Opa, vale a dire oggi e domani. Al lavoro ci sono JpMorgan, Chiomenti come advisors. Si ricorda che il 12 novembre 2020 fallì il primo tentativo di delisting della Roma: venne offerto un corrispettivo di 0,1165 euro per azione ma alle casse incaricate fu consegnato solo lo 0,2% del capitale del Club, pari all’1,674%.
Se dalla cancellazione dal listino sono evidenti i vantaggi di cui fruiscono la Roma e suoi azionisti di maggioranza (non a caso sono chiamati a pagare un premio), non si vedono però i vantaggi per il socio che decide di non consegnare all’Opa le azioni nelle condizioni date: sono modestissime le occasioni di contestazione dell’attività della società mentre difficilmente, vista la modestia del flottante, potrebbe spuntare in seguito un prezzo superiore a quello dell’Opa. Invece, potersi affrancare da tutte le incombenze che ricadono sulle quotate renderà più agevole mettere a frutto le proprie visioni imprenditoriali.
Ciò vale a maggior ragione per una società sportiva, dove le dinamiche sono molto fluide come dimostra l’esperienza di questi anni nei quali i titoli dei club hanno fluttuato talvolta violentemente in funzione dell’esito di una partita: e ciò non fa bene ai titoli quotati e all’immagine che la società ha presso gli investitori istituzionali. Ieri la Roma ha chiuso in Borsa a 0,427 euro per un valore totale di 268 milioni.
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