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Rassegna stampa

Roma, l’ora del d.s. Fuori anche Campos, ora i Friedkin puntano su un talent scout

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA CAMPOS DIRETTORE SPORTIVO – Al netto del lungo braccio di ferro che sta dividendo Campos dal Lilla, che vorrebbe lasciare ma di cui è ancora formalmente un consulente, i Friedkin – pur assai interessati a un profilo come quello del portoghese – hanno deciso di non attenderlo più, anche perché non convinti dall’idea del portoghese di mandare un suo emissario a Trigoria, che lo sostituisse nei periodi in cui lui non poteva lasciare il Principato di Monaco, riferisce la Gazzetta dello Sport.

E adesso come si muoverà la Roma? L’impressione è che arriverà una figura destinata a sorprendere un po’ tutti. Non tanto un direttore sportivo in senso classico, cioè un uomo anche coinvolto nelle trattative in senso stretto, ma una figura che impersoni più il ruolo di talent scout, oltre che di direttore tecnico. Quello che pare certo è che sarà scelto all’estero, anche perché, si dice a Trigoria, nella mentalità statunitense parlare di italiani o di europei – piaccia o non piaccia – significa praticamente la stessa cosa.

Sul piano operativo, infatti, quello relativo al mercato in senso stretto occuperà solo il trenta per cento del lavoro del nuovo dirigente, mentre per il resto dovrà interfacciarsi con l’allenatore e il gruppo per quanto riguarda tutte le esigenze.

Il lavoro della famiglia Friedkin è a tutto campo, ma si fa capire che non arriveranno nomi illustri. Piacciono profili come quello di Victor Orta del Leeds o Markus Krosche del Lipsia, ma si vuole puntare ancor di più sul modello rappresentato dal calcio olandese. In questo senso, oltre a John De Jong, attuale d.s. del Psv Eindhoven – ruolo che sarebbe intenzionato a non lasciare – è stato sondato anche Frank Arnesen, 64 anni, storico centrocampista di Ajax, Valencia, Metalist, Anderlecht e Psv. E in tanti dei club con i quali ha militato da calciatore è tornato anche a fare il dirigente.

Dal 1994, infatti, è stato direttore generale del Psv, del Tottenham, del Chelsea, dell’Amburgo, del Paok e dell’Anderlecht, prima di approdare al Feyenoord lo scorso anno. Gli sono state attribuite le «scoperte» di giocatori come Ronaldo il Fenomeno, Stam, Van Nistelrooy, Robben, Kalou e Mikel, ma in generale – soprattutto nel periodo in cui ha lavorato nel Chelsea di Abramovich – la sua fama è cresciuta a dismisura, consentendogli una capacità di movimento di primolivello nei suoi club. Morale: se da calciatore Arnesen è stato un tipo capace di vincere 10 titoli, fra cui una Coppa dei Campioni col Psv, anche da dirigente si è disimpegnato assai bene.

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Comunque, chiunque arrivi a Trigoria, troverà parecchio lavoro da fare, ad esempio sul fronte rinnovi. Il primodella lista sarà quello di Mirante, poi seguirà il prolungamento previsto per Pellegrini. Più avanti, invece, toccherà a Zaniolo. Al momento, si sta lavorando anche sull’adeguamento di Calafiori, ma le parti paiono ancora lontane e non è detto che, in prospettiva, non si torni a parlare di cessione. Insomma, gli impegni sono tanti. Per questo entro la fine dell’anno la Roma vedrà scendere in campo un nuovo straniero. Ma stavolta seduto dietro a una scrivania.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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