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Roma, Lukaku c’è: ora tocca alla difesa

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AS ROMA NEWS LUKAKU SMALLINGCinque punti in cinque partite di campionato, nonostante Romelu Lukaku (e Paulo Dybala). Quasi non ci si crede. L’attacco era un problema lo scorso anno (il nono, con 50 reti), nonostante le giocate, i gol e l’impatto della Joya sulla squadra e sul campionato della Roma, scrive Il Messaggero.

Problema, a quanto pare, risolto con l’aggiunta del centravanti belga (a disposizione dalla sfida con il Milan), che occupa le aree avversarie e l’intero reparto con la sua presenza fatta di muscoli, di esperienza e, appunto, di reti. Tre partite da titolare, tre reti (una in Europa League). Le presenze in campionato sono quattro (le ultime tre da titolare), 192 minuti totali, con reti segnate all’Empoli e al Torino (più quella in Coppa, contro lo Sheriff, con gol).

Che Romelu fosse subito determinate lo si poteva immaginare, visto che nelle sue precedenti 97 apparizioni in serie A, aveva realizzato 57 reti, con le due in giallorosso tocca quota 59, finendo al quinto posto dei grandi bomber del campionato, dopo Ronaldo (81), Higuain (65), Shevchenko e Montella (64) per reti segnate da centenari del nostro campionato. «Mi avevano denigrato, è la verità», così in un post, Lukaku si prende la rivincita, citando il testo della canzone “Bâtiment” del rapper francese Niska.

Una bella soddisfazione per l’ex nerazzurro che aveva rinunciato all’Inter e flirtato con la Juve, per poi finire a casa Mourinho. Il reparto offensivo della Roma, con 12 reti, è dietro solo a quello dell’Inter (14) capolista e Juve (13). E’ vero che sette di queste sono state realizzate contro l’Empoli, ma è altrettanto vero che José con il parco attaccanti che ha – guai fisici a parte – può stare tranquillo. La sua Roma ha segnato in tutte le partite fin qui disputate: due contro la Salernitana, uno a Verona, uno con il Milan, sette all’Empoli e uno con il Toro.

Se ha portato a casa solo cinque punti, significa che Mou avrebbe bisogno di un altro Lukaku in difesa. In teoria, questo calciatore c’è e si chiama Chris Smalling, fuori per infortunio da prima della sosta, ovvero dalla notte di Roma-Milan. La squadra giallorossa, Empoli a parte, ha sempre preso gol, anche con l’inglese in campo. Che, anche prima dell’infortunio, non aveva mai dato la sensazione di essere ai livelli dello scorso anno: Chris ha sofferto dalla prima giornata, contro Candreva e poi poi con Ngonge. L’infortunio gli ha tolto la possibilità di salire di condizione, lasciando la difesa nelle mani (e nei piedi) di Llorente e Ndicka (oltre a Mancini, che è un veterano della squadra).

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Mou ha ragione quando dice che non stiamo parlando della difesa dello scorso anno, perché lo spagnolo ha giocato in campionato solo 14 partite e non sempre da titolare, Ndicka è appena arrivato e sta mostrando tutte le sue difficoltà. La squadra poi, al di là degli uomini, ha un atteggiamento diverso rispetto alla passata stagione: prova a gioca con centrocampisti più leggeri e davanti alla difesa ha perso Matic, che in fase difensiva garantiva più filtro rispetto all’attuale Paredes. Uno Smalling, quello vero, garantirebbe maggiore copertura al reparto (e starà fuori almeno per Genova e probabilmente per Roma-Frosinone) ma in futuro servirà più equilibrio, di tutta la squadra.

FOTO: Credit by Depositphotos.com

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