Romelu Lukaku

AS ROMA NEWS LECCE LUKAKU – Ha fatto sogghignare anche Ryan Friedkin, passato in quattro giri d’orologio dal senso di un fallimento al massimo della goduria. Sarebbe stato uno dei peggiori in campo, se non avesse arpionato quel passaggio un po’ morbido di Dybala e usato la mole per spazzare via il malcapitato Touba e disegnare la parabola della vittoria, scrive il Corriere dello Sport.

In un tiro, in una giocata, in un urlo, Romelu Lukaku si è messo alle spalle una delle settimane più antipatiche della carriera. E che sia passato dai fischietti di San Siro all’abbraccio della sua gente, sotto alla Curva Sud e senza la maglia gettata chissà dove, sa tanto di liberazione.

Per lui e per la Roma che dopo aver temuto il peggio si scopre ancora dentro al campionato: il quarto posto, obiettivo dichiarato della proprietà, è distante “soli” quattro punti. Certo il calendario da adesso è in salita, a cominciare dal derby di domenica prossima che assomiglia a uno spareggio tutto romano per non retrocedere nel mondo anonimo. Non ci sarà sempre il Lecce bello e ingenuo di questa giornata a lasciarsi domare a tempo scaduto. Ma intanto la vittoria, che era obbligata, è stata ottenuta in un modo che l’ha resa indimenticabile.

I grandi centravanti, i campionissimi, sono quelli che un allenatore non toglie mai dal gioco perché anche nella partita più negativa possono estrarre dal repertorio un pezzo di bravura. Questione di esperienza, di profumi. E’ quello che ha intuito Mourinho, naturalmente. E Lukaku lo ha ricompensato dopo avergli complicato la domenica con il rigore fallito. Erano passati cinque minuti, in realtà la prima azione della Roma al netto del controllo al Var, quando Dybala gli ha lasciato come previsto lo scettro e l’onere. Ma il tiro è stato sporco e centrale, beccando in pieno Falcone che era già sdraiato a terra percependo l’inevitabile: mai Lukaku aveva sbagliato un rigore in Serie A dopo 14 tentativi riusciti (l’ultimo errore in un campionato, sempre con Mourinho allenatore, risaliva all’agosto 2017 contro il Leicester in Premier). 

Non sembrava proprio aria: oltre a non individuare quasi mai una conclusione pulita – l’unica, nel secondo tempo, è stata pure centrale e ben controllata dal portiere del Lecce Lukaku non riusciva a intendersi con Dybala. Stranezze della vita e del calcio: la coppia più bella faticava a ragionare per stile, tempi, controllo. Nel primo tempo, pensate un po’, il bomberone ha respinto involontariamente un tiro interessante del compagno, alimentando la confusione generale.

Ma alla fine, all’ultimo sospiro, in quegli attimi senza appello e senza opzioni, è uscito fuori l’orgoglio del fuoriclasse. Lukaku ha messo fisico, testa e lucidità per segnare il sesto gol in campionato e riportare la squadra in una posizione di classifica più ragionevole. Su assist di Dybala, chiaro. Non è ancora abbastanza per volare ma è la piattaforma da cui decollare.



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