ULTIME NOTIZIE AS ROMA DE ROSSI – Nella rivoluzione che andrà in scena tra poco in casa giallorossa, l’altro nome importante che potrebbe avere un futuro diverso è quello di Alberto De Rossi, il papà di Daniele. A Trigoria è un’istituzione, non fosse altro perché ci ha messo piede per la prima volta nel 1993, a soli 36 anni, chiamato all’epoca da Bruno Conti per lavorare con i baby giallorossi, scrive La Gazzetta dello Sport.
Alberto partì dal basso, dai Pulcini, anche se quel suo primo gruppo (i classe 1984) era fatto anche di gente come Aquilani, Ferronetti, Corvia e tanti altri. De Rossi li aiutò a crescere e li plasmò, guidandoli per quattro anni e portandoli fino allo scudetto (a Catania) con i Giovanissimi Nazionali. Da lì il salto negli Allievi e poi in Primavera, dove è approdato nel 2003.
Ben 18 anni fa, un po’ l’Alex Ferguson dei vivai italiani. E in questi 18 anni si è anche tolto tante soddisfazioni, vincendo tre scudetti (2005, 2011 e 2016), due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane e collezionando circa 650 gare. Ma, soprattutto, ricevendo anche delle lusinghe da alcuni club professionisti (un paio di volte – in emergenza – gli è stato chiesto anche di allenare la Roma, ma ha sempre rifiutato per la presenza di Daniele), lusinghe rifiutate per restare alla guida dei giovani da formare.
Tutte le storie prima o poi finiscono ma questo addio poteva essere gestito in modo diverso, visto quanto Alberto De Rossi ha dato in 28 anni di militanza. Il contratto è in scadenza, Tiago Pinto sta pensando a un nuovo ruolo nel club. Il supervisore del settore giovanile Morgan De Sanctis (anche lui con il contratto in scadenza, ma la Roma è pronto a rinnovarglielo) al posto di De Rossi spinge per la promozione di Fabrizio Piccareta, tecnico dell’Under 18 (dove dovrebbe sbarcare Aniello Parisi), uno che prima di arrivare alla Roma (nel 2018) ha girato l’Europa.
Prima in Inghilterra come vice di Di Canio (Swindon e Sunderland), poi in Portogallo con l’Olhanense e infine in Finlandia, dove in due stagioni con l’Inter Turku (la prima da vice, la seconda da titolare della panchina) ha vinto la Suomi Cup, l’equivalente della nostra Coppa Italia. A lui, andrà forse l’eredità pesante del Ferguson del vivaio italiano.
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