CALCIOMERCATO AS ROMA KONE BOVE – Un ultimo giorno di mercato folle. In cui è successo di tutto. Acquisti, cessioni, trasferimenti mancati, parcheggi in hotel e diatribe sanitarie. Ma alla fine si è chiuso, regalando a De Rossi volti nuovi. Da oggi parlerà solo il campo e lo stesso allenatore (ore 14.00 la conferenza stampa) potrà occuparsi di calcio, lasciando da parte per qualche mese il mercato, scrive La Repubblica.

Ma andiamo con ordine. Un 30 agosto iniziato con la rinuncia all’acquisto di Danso che ha creato non pochi imbarazzi a livello internazionale. Secondo il club giallorosso il calciatore nella serata di giovedì, dopo 48h di controlli, non era riuscito a superare le visite di idoneità. Una tesi confutata con forza dal Lens, club di provenienza dell’austriaco, attraverso un comunicato: «La lunga interpretazione di una visita medica è stata la causa dell’interruzione. Il club si interroga sulle ragioni di fondo della mancata validazione di questo trasferimento per un giocatore attentamente monitorato e che inanella stagioni con più di 30 partite sia sui campi francesi che internazionali».

Ancora più dura la posizione del calciatore che sui social parla di «presunto motivo» per l’annullamento e afferma che «le interpretazioni dei medici a Roma sono molto sconcertanti e completamente incomprensibili per me e il mio team».

Ma i dubbi sul cambio repentino restano. Divisi tra chi sostiene la tesi dei protocolli più rigidi del campionato italiano. E chi invece parla di un pasticcio, figlio dell’inesperienza a livello sanitario su casi speciali come quello di Danso e di tanti calciatori che giocano in Serie A. Condito da quel cinismo strategico che ha portato a cambiare in extremis gli obiettivi di mercato. Destinando il budget dell’austriaco ( e quello mancato di Abraham) su un’urgenza più grande. Il centrocampista. Da qui il “ parcheggio” di Djalò in un hotel dell’Eur per un’intera giornata, in attesa di una risposta del Siviglia per Badé (negativa) e della valutazioni di Hummels sull’offerta giallorossa.

Diventato in un amen assalto a Koné, acquistato e fatto arrivare a Roma in meno di sei ore. Visite mediche lampo (senza intoppi) e rinforzo per De Rossi pronto a esordire già a Torino. Finita qui? Certo che no, perché tra un tweet del Lille e una stories di Danso, a Fiumicino arrivava Saelemaekers al posto di Abraham, in uno scambio di prestiti con il Milan. Porte scorrevoli che hanno avuto una coda polemica alla Stazione Termini.

Da lì, in serata è partito Bove, direzione Firenze, in prestito con diritto di riscatto che diventa obbligo in caso giochi il 60% delle partite in maglia viola. Sulla banchina del Frecciarossa ha palesato la delusione per una cessione dolorosa: «Dispiace sicuramente per come è andata, perché credo che io e i tifosi romanisti meritassimo un finale un pochino differente». Ma la scelta di De Rossi è stata chiara fin dall’inizio del ritiro: Bove è sacrificabile. Tanto più nel giorno dell’arrivo di Koné.

Una giornata di mercato conclusa alla mezzanotte, con non poche sorprese. Nel giorno in cui è anche andato in scena il sorteggio di Europa League. Un nuovo format che non prevede più una fase a gironi, ma un unico campionato a 36 squadre, con una sola classifica. Ogni squadra affronterà 8 avversarie differenti, 4 in casa e 4 in trasferta. Un sorteggio poco fortunato per i giallorossi che affronteranno in casa Eintracht, Braga, Dynamo Kiev e Athetic Bilbao. Queste invece le sfide in trasferta: Tottenham, AZ Alkmaar, Union SG ed Elfsborg.



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