AS ROMA NEWS WIJNALDUM – Uno ha iniziato l’allenamento per la prima volta in gruppo, l’altro lo ha fatto poco o niente, in maniera blanda, per togliersi di dosso i carichi degli ultimi giorni e forse anche un po’ di fatica mentale. Luci e ombre del ritiro giallorosso, con Georginio Wijnaldum che per la prima volta si è aggregato al gruppo e Tammy Abraham che invece ha fatto solo dei piccoli lavoretti sulla destrezza e la rapidità, scrive La Gazzetta dello Sport.
Molto del futuro giallorosso dipende proprio da loro due, gli uomini a cui Mourinho (insieme a Dybala e Pellegrini) si vuole affidare per completare la rincorsa al quarto posto, che poi vuol dire qualificazione alla prossima Champions League.
Ieri, insomma, Wijnaldum ha lavorato per la prima volta insieme al resto della squadra. Pochi esercizi, anche lui sulla rapidità, per poi continuare a fare il suo programma personalizzato a parte, insistendo sulla forza (i lavori con gli elastici) e iniziando a lavorare con il pallone anche tra i birilli. Che l’olandese si sia aggregato al gruppo non vuol certo dire che il suo recupero sia completato, ma solo che la fase tre (quella della riatletizzazione) procede nel migliore dei modi.
Adesso Gini continuerà a fare lavori alternati, a volte con la squadra e a volte no, ma di certo il suo umore è migliorato (e di molto) rispetto anche al passato. Tanto che il preparatore atletico Stefano Rapetti (l’uomo che in assenza di Foti ieri ha gestito l’allenamento), quando è spuntato insieme agli altri, lo ha accolto con un bell’applauso, dandogli di fatto il bentornato. Adesso Gini aumenterà i carichi piano piano e lo staff atletico della Roma testerà le reazioni ai vari sforzi. La tabella di marcia, però, è ancora lunga: il suo rientro resta previsto per un periodo che va da metà gennaio a inizio febbraio, subito dopo aver comunque giocato una partita con la Primavera di Guidi.
Se Wijnaldum sorride, Abraham di meno. O almeno metaforicamente, perché l’inglese è uno che sembra vivere sempre tutto con la massima serenità. Sta di fatto, però, che contro il Casa Pia Mourinho lo ha lasciato fuori, anche perché l’inglese continua ad avere le gomme sgonfie. E Mou ha deciso di provare invece l’attacco veloce, con Zaniolo ed El Shaarawy. E la Roma ha girato bene, costruendo tanto e rendendosi pericolosa come non succedeva da un po’ di tempo. Poi nell’ultima mezzora di partita è entrato proprio Tammy e, con il centravanti come punto di riferimento, la squadra è tornata a faticare un po’.
Insomma, la Roma è sembrata andare molto meglio con i due “velocisti” pronti ad attaccare gli spazi piuttosto che con l’attaccante centrale. “Ma dove serve io gioco – ha detto ieri Stephan El Shaarawy –. Il rinnovo? Per ora non ci penso, anche se a Roma sto bene e mi piacerebbe restare. Con Solbakken ci sarà più concorrenza in attacco, ma io posso adattarmi anche in altri ruoli. Mou? Lo vedo sereno, concentrato sulla Roma. È un istintivo, uno di cuore, per me resterà a Roma a lungo”.
E Abraham invece? Molto dipenderà anche da questa seconda parte di stagione e da come Tammy saprà rialzarsi. Lui ci crede, la Roma ovviamente ci spera, Mou è disposto anche ad aspettarlo. Anche se intanto studia un altro attacco, quello veloce.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA