Rassegna stampa
Roma, Mancini il trasformista va a lezione da Veretout
NOTIZIE AS ROMA MANCINI VERETOUT – La coppia ha funzionato, sempre che poi di coppia si possa parlare. Sta di fatto che Fonseca sembra proprio intenzionato a riproporla anche oggi pomeriggio, quando all’Olimpico arriverà il Milan per una partita che la Roma ha l’obbligo di vincere. Ed in mezzo al campo ci saranno ancora loro due, Mancini con Veretout. Saranno i due mediani del 4-2-3-1 del portoghese che poi si trasforma in corsa in 4-1-4-1. Ecco perché poi i due non sono proprio una coppia, perché Mancini a tratti è più dedito a schermare la difesa e Veretout – che il Milan ha cercato a lungo in estate – si alza per giocare al fianco di Pastore. Sempre poi che l’argentino giochi anche stasera, altrimenti sarà Zaniolo a giostrare in quella posizione lì, con l’inserimento di Florenzi alto a destra.
L’esperimento con il Borussia Mönchengladbach insomma ha funzionato. E per alcuni versi è anche piaciuto, perché Gianluca Mancini si è dimostrato giocatore intelligente e duttile, capace di sapersi adattare pure a delle situazioni nuove e – per alcuni versi – anche inesplorate. «È possibile che Mancini giochi ancora lì anche contro il Milan – ha detto ieri Fonseca – Anche perché in questo momento non abbiamo molte alternative in quel ruolo e lui ha fatto una buona prestazione. Non c’è la necessità di cambiare». Già, anche perché l’intelligenza di Mancini ha conquistato il tecnico portoghese fin dai suoi primi passi in giallorosso e ora Fonseca è praticamente certo che il centrale ex Atalanta sia uno di quelli su cui puntare a occhi chiusi.
Così oggi Mancini finirà con il piazzarsi ancora davanti alla difesa, per giocare da regista basso o mediano a schermare, se preferite. Il che, appunto, permetterà a Veretout di giocare più alto e magari di rendersi pericoloso anche negli ultimi 25-30 metri, con inserimenti e tiri da fuori, nel caso ne capiti l’occasione. «L’impiego di Mancini in quella zona lascia più libertà a Veretout di agire in posizione più avanzata, è vero – dice ancora Fonseca –. È normale e logico che sia così e credo che questa situazione finirà con il ripetersi anche con il Milan». Del resto, è evidente come Mancini abbia maggiore predisposizione difensiva e Veretout, invece, sia uno che va, ha gamba ed a cui piace pure andare dentro, quando c’è campo per farlo. Con il Borussia, ad esempio, il francese si è ritrovato spesso alle spalle della punta (Dzeko) con Pastore (finché è stato in campo) che si è abbassato più del francese per andare a fare gioco in mezzo al campo, proprio al fianco di Mancini.
Insomma, nella crescita di Mancini adesso c’è anche qualcosa in più, c’è la certezza che il giocatore toscano possa tranquillamente garantire anche versatilità. Non più solo difensore centrale o terzino destro, ma anche centrocampista. Esattamente come aveva fatto all’inizio della sua carriera, da giovanissimo. Fonseca lo ha scelto non solo per l’intelligenza, ma anche per il dinamismo e per i piedi educati. «È un lottatore, può far bene anche in questo nuovo ruolo», aveva detto il tecnico portoghese subito dopo la fine della partita con il Borussia. Oggi ci sarà la riprova e se dovesse andar bene anche questa volta, chissà che la Roma non abbia trovato davvero una soluzione in più per far fronte all’emergenza.
(Gazzetta dello Sport)
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